Quando si soffre di reflusso gastroesofageo può comparire anche una fastidiosa tosse stizzosa, come riconoscerla e perché compare di notte.
Questo terribile sintomo si manifesta spesso nei pazienti affetti da problemi gastrici e spesso diventa più forte quando si prova a riposare.
Il reflusso gastroesofageo è sempre più comune nella popolazione a causa della scorretta alimentazione – si stima che si presenti circa nel 10-20% della popolazione adulta. Solitamente si presenta con la risalita del contenuto acido nel nostro stomaco e sono diversi i sintomi che l’accompagnano.
Tra i più difficili da sopportare c’è anche una terribile tosse stizzosa, a volte difficile da associare ai problemi gastrici. Vediamo dunque come possiamo riconoscerla e se esistono dei rimedi per alleviare il fastidio.
Solitamente il reflusso gastroesofageo ha delle manifestazioni cliniche piuttosto specifiche, come il bruciore retrosternale e il rigurgito – ovvero la risalita del prodotto acido del nostro stomaco.
Può capitare però che si accusino anche sintomi più particolari, definiti atipici, a carico del distretto polmonare, cardiaco e dell’orecchio-naso-gola. In questo caso si può presentare anche la fastidiosissima tosse stizzosa che abbiamo accennato.
Purtroppo quest’ultimo sintomo è il più difficile da associare al reflusso gastroesofageo perché esistono casistiche molto diversi tra i pazienti; quest’ultimi possono sia manifestare il classico bruciore e rigurgito (il che rende più veloce la diagnosi), ma è possibile anche che non si presentino altri tipi di manifestazioni classiche e spesso tendono anche ad essere meno responsivi alle terapie.
Spesso la tosse stizzosa da reflusso gastroesofageo si manifesta più facilmente la notte e il motivo è presto detto: quando ci sdraiamo per addormentarci, la posizione facilita la risalita dell’acido dallo stomaco verso l’esofago.
Per quanto riguarda la cura è bene tener presente l’importanza di cambiare regime alimentare con pasti più leggeri – spesso si consiglia ai pazienti sovrappeso una dieta dimagrante – ma anche di mangiare piano e masticare bene, smettere di fumare qualora ci fosse il vizio, evitare l’abbigliamento stretto e soprattutto provare ad alzare la spalliera del letto e ovviamente evitare di sdraiarsi nelle 3 ore successive al pasto.
Sono inoltre diverse le terapie farmacologiche che solitamente si rivelano efficaci e tra queste segnaliamo i farmaci inibitori di pompa protonica (capaci di ridurre la secrezione acida del nostro stomaco), gli antiacidi e i farmaci procinetici – che facilitano lo svuotamento gastrico riducendo il tempo di permanenza del cibo nello stomaco.
Solo nel caso in cui le varie tipologie di trattamenti si dovessero rivelare inefficaci gli esperti consigliano un intervento chirurgico laparoscopico – pratica che solitamente si effettua nel caso in cui ci siano problemi come ernia iatale a comportare il reflusso.
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