Rash cutaneo, nausea, vomito, prurito: se dopo che mangi il pesce ti succedono, ti sei intossicato
Se dopo aver mangiato pesce accusi rash cutaneo, nausea, vomito e prurito allora ti sei intossicato.
Piò capitare che questo alimento, se non controllato, possa provocare dei sintomi da intossicazione piuttosto pesanti.
Tra gli alimenti a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione c’è il pesce, che in alcune circostanze può essere mangiato a crudo e quindi comportare gradi rischi per la nostra salute.
Se vi siete imbattuti infatti in sintomi come vomito, nausea, rash cutaneo e prurito è molto probabile che vi siate intossicati. Cerchiamo dunque di capire come possiamo correre ai ripari ma, soprattutto, a cosa dobbiamo prestare maggior attenzione.
Pesce, quali sono i tipi a cui fare più attenzione
Sono diverse le intossicazioni in cui possiamo imbatterci, purtroppo, quando mangiamo del pesce non controllato. Una delle più comuni è l’intossicazione da ciguatera, dovuta al consumo di oltre 400 pesci diversi che si trovano nelle zone tropicali come Florida, Indie Occidentali e Pacifico.
La causa è nel dinoflagellato, una specie di alga microscopica che produce una tossina che può accumularsi nella carne dei pesci. Purtroppo non esiste un tipo di cottura che può eliminare questa tossina e purtroppo già dopo 2 ore dall’ingestione possono manifestarsi sintomi come coliche, nausea, vomito e diarrea. Si possono inoltre manifestare anche sensibilità e nervosismo, che spariscono del tutto solo dopo mesi.
Questa tossina può essere presente anche nei molluschi, nelle cozze e nelle ostriche ma nel caso si intossicazione da molluschi possono manifestarsi, oltre i sintomi precedenti, anche parestesie periorali – ovvero respiratoria (che può risultare fatale se non trattata immediatamente.
Se avete commesso il grave errore di mangiare pesce palla, è possibile che vi siate invece intossicati con la tetrodotossina e i sintomi sono decisamente gravi: nausea, vomito, parestesie degli arti e del volto, diarrea e dolore addominale. Questa tossina, come nel caso precedente, non si distrugge con la cottura.
Anche tonno, sgombro e lampuga possono originare un’intossicazione da sgombroide, a causa dei livelli di istamina presenti nella polpa. I primi sintomi – ovvero nausea, vomito, arrossamento del volto e dolore epigastrico si manifestano nel giro di 24 ore ma si possono prevenire (al contrario delle tossine) con un’adeguata cottura.
Pesce, come curare i sintomi dell’intossicazione
Fortunatamente ognuna di queste intossicazioni ha una cura specifica e se prese per tempo possono essere risolte nel giro di poco tempo, per cui è bene contattare immediatamente un medico quando si manifestano i primi sintomi e siamo sicuri di aver mangiato pesce.
In particolare l’intossicazione da ciguatera è solitamente trattata con mannitolo EV, anche se ad oggi non sono stati del tutto chiariti gli esatti benefici che comporta. Nel caso invece dell’intossicazione da mollusco, che ha una tossica uguale a quella precedente, si consiglia di andare immediatamente in pronto soccorso – dal momento che può comportare una crisi respiratoria con gravi conseguenze per il paziente.
Lo stesso consiglio vale anche per l’intossicazione da tetrotossina, che può provocare una paralisi respiratoria fatale se non presa per tempo. Fortunatamente, invece, l’ultima intossicazione, quella da sgombroide, è più semplice da trattare e solitamente il medico assegna degli antistaminici per contrastare i sintomi manifestati.