Croste in testa, non sono tutte uguali: ecco cosa possono determinare
Cerchiamo di capire da cosa si originano le croste in testa, dal momento che non sono tutte uguali e possono determinare problemi diversi.
Sono diverse le cause che possono portare alla loro manifestazione, per cui è bene fare un po’ di chiarezza.
Le croste in testa non sono tutte uguali – anche se ovviamente i pazienti che ne soffrono accusano lo stesso tipo di fastidio. Le cause infatti possono essere molto diverse, il che implica dunque un approccio terapeutico molto differente.
Proviamo quindi a capire quali siano le cause più comuni di questo disturbo e come trattare ognuno di questi problemi – tenendo presente che sono moltissimi i rimedi che possiamo adottare.
Croste in testa, quali sono le cause scatenanti
Le croste in testa possono originarsi a causa di un problema di natura patologica ma anche da fattori che non sono direttamente collegati ad una malattia specifica. Solitamente sono più frequenti nel caso della dermatite seborroica, una malattia della pelle a livello del cuoio capelluto che si manifesta con la desquamazione della pelle e la conseguente formazione di cristicine untuose.
In via del tutto simile troviamo anche la psoriasi, malattia che può colpire il soggetto in ogni parte del corpo e dunque anche in testa. A differenza della prima patologia citata, però, le croste che si formano sono secche e non untuose, motivo per cui spesso sono di colore biancastro e vengono scambiare per forfora.
Anche altri problemi come la dermatite atopica o per allergia da contatto possono portare alla manifestazione delle croste in testa, così come anche alcune malattie infettive come l’impetigine (che comporta la formazione di bolle sierose in ogni parte del corpo), la tigna dei capelli (ovvero un’infezione fungina) e la varicella possono provocare una simile sintomatologia.
Croste in testa, come curarle
Ovviamente il trattamento deve essere differente a seconda della patologia che abbiamo manifestato, per cui è molto importante recarsi da un medico che si accerterà dell’effettiva causa scatenante prima di assegnarvi il percorso da seguire.
Per la dermatite seborroica solitamente si usano sostanze specifiche come trattamenti ad azione antiseborroica e antifungina (come lo zinco piritione e il solfuro di selenio) ma anche farmaci corticosteroidi per uso topico. Per la psoriasi, invece – essendo caratterizzata dalla secchezza delle palle – si procede con un trattamento emolliente ma si possono prescrivere anche farmaci ad azione antinfiammatoria, immunosoppressori derivati della vitamina D e i già menzionati corticosteroidi.
Quest’ultimi possono essere la base anche della terapia in caso di dermatite atopica e da contatto, in congiunzione anche con antistaminici specifici per lenire il prurito e soprattutto contrastare l’azione dell’allergene.
Per quanto concerne infine l’impetigine si prevede l’uso di antibiotici per via topica, mentre per la tigna sono preferibili farmaci antimicotici per eliminare l ‘agente responsabile. La varicella invece, come molti sapranno, è una patologia che si risolve da sola e solitamente non si prescrivono farmaci per il trattamento delle croste, ma soltanto delle soluzioni palliative come lozioni rinfrescanti o borotalco mentolato per dare sollievo.