Esistono in natura dei frutti considerati anti ictus e sono prevalentemente a polpa bianca, ecco cosa dice lo studio.
Secondo gli esperti, assumendo regolarmente questi frutti si riduce il rischio di essere colpiti da questa patologia.
Come ormai molti sapranno, la natura ci fornisce quasi tutto quello di cui abbiamo bisogno per allungare la nostra aspettativa di vita. Bisogna solo saper scegliere qual è l’alimento più adatto alle nostre esigenze.
Quello che però non tutti sanno è che per prevenire patologie gravi e potenzialmente mortali come l’ictus è essenziale saper guardare anche al colore della frutta, come suggerisce un recente studio che ha analizzato le proprietà anti ictus di alcuni frutti con polpa bianca.
Per ridurre fino al 52% il rischio di incidenza dell’ictus, i ricercatori consigliano di assumere frutta con la polpa bianca come mele, pere e banane. Questa conclusione è arrivata dopo aver effettuato uno studio presso la Wageningen University, in cui sono state analizzate le diete di oltre 20.000 soggetti che non presentavano problemi cardiovascolari.
Dopo aver compilato un questionario che riguardava le loro abitudini alimentari sono stati divisi in due gruppi, ossia coloro che mangiavano quasi esclusivamente frutta e verdura a polpa bianca e quelli che assumevano regolarmente frutta e verdura verde, arancio o giallo e rosso e viola.
I soggetti sono stati tenuti sotto controllo per circa 10 anni, lasso di tempo in cui si sono verificati ben 233 casi di infarto. I partecipanti meno colpiti sono risultati essere quelli del primo gruppo, ovvero coloro che mangiavano più banane, mele e pere.
Sembra, insomma, che il famoso modo di dire “una mela al giorno toglie il medico di torno” abbia un fondo di verità, dal momento che il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari – responsabili, tra le altre patologie, anche dell’ictus – si sia ridotto notevolmente.
Questo perché i frutti a polpa bianca contengono fitochimiche benefiche come carotenoidi e flavonoidi ma anche quercentina, un antiossidante naturale. Ovviamente alla frutta si accompagna anche la verdura e, in particolare, cetrioli, cavolfiore e cicoria.
Ovviamente la dottoressa Oude Griep, che ha guidato lo studio, sottolinea che è troppo presto basarsi su questi risultati per cambiare le abitudini alimentari dei pazienti ma che, ovviamente, assumere con regolarità frutta e verdura è essenziale.
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