Medici senza titolo: denunciati 165 sanitari, dov’è accaduto
Scatta l’allarme negli ospedali, dove sono stati denunciato ben 165 sanitari perché esercitavano senza titolo, ecco dov’è accaduto.
Nel mirino delle autorità sono finiti coloro che hanno partecipato agli appalti esterni per poter esercitare nelle strutture ospedaliere.
Medici senza titolo o senza la necessaria specializzazione che operavano nei reparti dell’ospedale, questa l’assurda scoperta fatta di recente dalle autorità – insieme ad altre allarmanti irregolarità. Le autorità, dopo aver condotto le indagini, hanno preso di mira i contratti d appalto esterni con il quale è stato reclutato personale ospedaliero per lavorare in quasi 2.000 strutture sanitarie.
Denunciati 165 per aver lavorato senza titolo, i dettagli dell’assurda vicenda
Lavoravano in pronto soccorso o in ostetricia senza aver studiato per la giusta specializzazione. O ancora, medici impiegati in turni consecutivi di 24 ore senza alcun riposo e sanitari impiegati negli ospedali e nelle Rsa come infermieri senza titolo di studio. Può sembrare l’inizio di un romanzo giallo, ma purtroppo è realmente accaduto, come hanno scoperto di recente le autorità in seguito ad un lunga indagine.
Tutte queste irregolarità sono state infatti riscontrate dai Nas dei Carabinieri durante un controllo a tappeto che ha toccato tutto il territorio italiano; in particolare sono finiti nel mirino tutti i contratti di appalto esterni per sopperire alla carenza di personale che si è verificata negli ultimi anni in seguito alla pandemia.
Sempre più spesso infatti gli ospedali di si rivolgono ad aziende esterne per reclutare medici, infermieri e altro tipo di personale – che a quanto pare spesso non era davvero qualificato per la posizione.
Medici e personale ospedaliero senza titolo: nel mirino le cooperative
Sono state dunque controllate quasi 2.000 strutture in tutta Italia, scoprendo che ben 165 posizioni lavorative erano state ricoperte da personale non qualificato. In seguito alla denuncia sono stati anche deferiti ben 8 titolari di cooperative.
Al momento sono accusati di reato di frode e inadempimento delle pubbliche forniture – proprio per aver inviato personale ospedaliero non specializzato o addirittura privi dell’abilitazione al lavoro o ancora non iscritti all’albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero.
Senza contare che la maggior parte delle persone assunte tramite queste cooperative avevano sopra i 70 anni, un dato a dir poco allarmante se si pensa che solitamente il pensionamento avviene attorno ai 68 anni. Nel mirino anche presunti professionisti che per carenze autorizzative e funzionali hanno determinato la chiusura di 5 strutture sanitarie.