Colite ulcerosa: quali sono i sintomi da non confondere
La colite ulcerosa è una malattia molto grave per cui è necessario intervenire subito, per cui è bene sapere quali sono i sintomi.
Nella diagnosi è bene non fare confusione con altre malattie che colpiscono l’intestino e che possono dare problemi simili (ma non del tutto uguali).
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica che colpisce l’intestino – specie nei tratti del retto e del colon – con conseguenze piuttosto gravi. Purtroppo ad oggi sono sempre di più le persone colpite da questa patologia con un’incidenza annuale di circa 6-8 persone su 100.000.
Quando si parla di rettocolite ulcerosa è bene saper riconoscere i sintomi e, soprattutto, bisogna prestare molta attenzione a non confonderli con altri tipi di patologie molto simili ma dalle conseguenze decisamente meno gravi.
Colite ulcerosa, cause e sintomi della patologia
La colite ulcerosa – detta anche rettocolite ulcerosa – è una patologia infiammatoria che colpisce alcune sezioni intestinali come colon e retto. Trattandosi di una condizione cronica, il soggetto colpito purtroppo non guarisce mai completamente, sebbene l’andamento sia caratterizzato da periodi di remissione della malattia.
Le cause ad oggi non sono ancora del tutto chiare – come accade anche per la malattia di Crohn – ma gli esperti hanno individuato i fattori di rischio più comuni nella componente genetica (dunque nella predisposizione), in problemi di tipo ambientale ed infettivo, come l’alterazione della flora batterica intestinale.
I sintomi più comuni comprendono perdita del sangue dal retto e muco nelle feci (mucorrea); tuttavia nelle forme più lievi si possono presentare solamente dolore addominale, febbre e dimagrimento – il che può indurre ad una diagnosi sbagliata come una più semplice gastroenterite.
Rettocolite ulcerosa, cosa succede se non diagnosticata correttamente
Bisogna dunque prestare molta attenzione alla diagnosi perché, se non trattata in modo corretto, la rettocolite ulcerosa può comportare una distensione del colon e una conseguente perforazione di quest’ultimo. Inoltre è possibile che si sviluppino anche forme di cancro al colon-retto, con conseguenze ovviamente molto gravi.
Fortunatamente attraverso esami specifici come colonscopia, biopsia ed ecografia addominale è possibile individuare la patologia e trattarla correttamente prima che possa degenerare e comportare le gravi complicazioni appena descritte.
Per quanto riguarda la terapia è previsto l’uso di salicinati (ovvero salazopirina e mesalazina) ma anche cortisonici e immunosoppressori; è inoltre fondamentale eseguire con regolarità esami endoscopici al fine di controllare l’andamento della patologia.
In alcuni casi – solitamente nei più gravi, come una risposta non adeguata alla terapia – è necessario ricorrere alla chirurgia, che consiste nella rimozione del colon con conservazione dell’ano.