INFLUENZA 2022: “PROLUNGARE I VACCINI FINO A FINE GENNAIO 2023”
L’influenza stagionale si sta rivelando molto più coriacea del previsto, sia nella diffusione che nell’aggressività in sé della malattia. Per queste ragioni è subentrata un nuovo appello che desidera il prolungamento dell’attuale fase vaccinale.
La Federazione Italiana di Medici di Medicina Generale (Fimmg), nella persona del segretario generale Silvestro Scotti, ha lanciato l’appello. Lo stesso segretario ha dichiarato di come mai, negli ultimi 15 anni, si sia assistito ad un picco così elevato per l’influenza.
Ha altresì aggiunto che, visto l’andamento delle ultime settimane, se i soggetti a rischio non si vaccinano, si rischia davvero di vivere momenti di drammaticità per i prossimi mesi.
L’appello è fatto proprio anche dal Prof. Walter Ricciardi, Ordinario d’Igiene alla Cattolica, ma vediamo nel dettaglio le motivazioni addotte da una parte e dall’altra.
L’appello a prolungare la vaccinazione
La curva che mostra l’andamento del contagio mette in campo dei dati preoccupanti. A proposito dell’aggressività dell’influenza in sé, è qualcosa che, da parte della Fimmg, è stato paragonato all’andamento del Covid. Il segretario ha fatto notare anche che, se è vero che arriva sempre la fase di discesa, una volta raggiunto il picco, è anche vero che proprio il percorso in salita verso il picco più elevato potrebbe fare diverse vittime.
L’andamento della curva, a tal proposito, mette in evidenza di come ci si possa aspettare un picco decisamente superiore a quello delle precedenti epidemie. Sempre sulla base del presupposto di un andamento costante rispetto a quello registrato nelle ultime settimane. E, se molti credono che, a differenza del Covid, l’influenza attuale non possa mettere a rischio la popolazione, la stessa Fimmg fa sapere che non è così.
L’influenza stessa è caratterizzata da febbre davvero elevata, più di tutte le altre volte, e con l’apporto di disturbi respiratori e gastroenterici. C’è n’è abbastanza per far preoccupare, come per il Covid, i soggetti fragili. Ma è opportuno anche per gli altri vaccinarsi per non trasmettere a questi ultimi l’aggressiva forma influenzale.
Il Prof. Ricciardi della Cattolica di Roma afferma di come si tratti di un errore il ritenere superate le norme di cautela introdotte durante la pandemia. Visto e considerato che, anche contro l’attuale influenza servirebbero delle particolari misure pubbliche a sostegno. Il Prof. Ricciardi chiede dunque una risposta alla nuova influenza epidemiologica sulla base di un coordinamento pubblico.
Tornando a Scotti, se una volta raggiunto il picco si dovrà attendere più di una o due settimane prima della fase di discesa, le complicazioni sul piano epidemiologico si protrarranno sicuramente fino a primavera.