Cuore stanco: come riconoscerlo, quali i sintomi
Bisogna prestare moltissima attenzione al nostro cuore, soprattutto quando è “stanco”, ecco dunque come riconoscere questa problematica e quali sintomi comporta.
Non si può sottovalutare l’importanza di un cuore in salute, per questo se si affatica eccessivamente è essenziale correre ai ripari.
La salute del cuore è essenziale per il nostro organismo, per cui è bene non solo osservare uno stile di vita sano, ma anche imparare a riconoscere i segnali che ci invia nel caso di problemi come l’affaticamento.
Questo disturbo in particolare, che potremmo definire “cuore stanco“, presenta dei sintomi molto specifici che non dobbiamo in alcun modo sottovalutare. Vediamo dunque cosa dice l’esperto a riguardo e cosa possiamo fare in presenza di questi campanelli d’allarme.
Cuore stanco, cos’è e come si manifesta
Tra i disturbi più comuni che si accusano con l’avanzare dell’età c’è senza dubbio anche lo scompenso cardiaco, che si verifica quando il cuore non riesce a pompare il sangue in maniera ottimale agli organi o quando riesce a farlo ma sforzandosi eccessivamente. Si tratta di un problema molto comune, che si manifesta soprattutto con l’avanzare dell’età e che ovviamente non deve essere sottovalutato.
Come ricorda anche il professor Andrea Erlicher, cardiologo della Casa di Cura Bonvicini, l’affaticamento del cuore e il successivo scompenso che causa sono la prima causa di ricovero per gli over 65 – con oltre 190.000 casi di ospedalizzazione ogni anno.
I sintomi sono piuttosto chiari e non sono assolutamente da sottovalutare; tra i più comuni abbiamo mancanza di energia, stanchezza, affanno in un primo momento nello svolgere azioni effettivamente faticose ma con il tempo anche a riposo (e spesso addirittura di notte). Inoltre si possono presentare problematiche come perdita di appetito, gonfiore addominale, confusione, gonfiore degli arti e anche deterioramento della memoria.
Scompenso cardiaco, cosa fare per trattarlo correttamente
Il professor Erlicher è molto chiaro su questo punto, lo scompenso cardiaco deve essere trattato tempestivamente, perché anche in assenza di sintomi il cuore continua ad affaticarsi e dunque avviene un silente peggioramento del quadro clinico.
Eliminare la causa di questa problematica e introdurre anche un supporto farmacologico può essere risolutivo e migliorare ovviamente sia l’aspettativa che la qualità di vita del paziente colpito. I consigli sono ovviamente più o meno gli stessi che si propongono nel caso di malattie cardiovascolari, ovvero cambiare regime alimentare.
In particolare è bene pensare ad una dieta dimagrante nel caso di sovrappeso, ma anche mangiare alimenti poco grassi e ridurre il sale. Ovviamente è essenziale anche smettere di fumare e ridurre lo stress per evitare che il paziente possa accusare anche problemi di tipo ansioso.
Infine, come anticipato, si può pensare anche la prescrizione di alcuni farmaci, come ad esempio ACE inibitori, diuretici o spartani beta-bloccanti per aiutare il cuore e non sottoporlo ad ulteriore stress fisico.