Siete senza medico di base, ecco a chi potete rivolgervi
Capita sempre più spesso purtroppo che i cittadini rimangano senza medico di base, ecco a chi potete rivolgervi in simili circostanze.
Per arginare il problema dovuto alla carenza di medici di base sono stati attivati dei servizi che possono aiutare i cittadini a ricevere cure mediche nonostante siano sprovvisti di medico di base.
Sono purtroppo moltissimi i pazienti che ad oggi sono sprovvisti di medico di base, ma per fortuna sono stati attivati alcuni servizi per consentire loro di avere accesso alle cure mediche garantite dallo stato e dal servizio sanitario nazionale. Cerchiamo dunque di capire cosa bisogna fare nel caso in cui abbiate bisogno di un medico ma non vi è stato assegnato dalla ASL.
Ecco a chi puoi rivolgerti se sei senza medico di base
Fin dall’inizio della pandemia è stato chiaro un po’ a tutti che purtroppo negli ospedali e studi medici c’è carenza di personale, evento che ha anche portato diversi cittadini a rimanere senza il proprio medico di base – figura al quale rivolgersi nel caso di problematiche che non richiedono un ricovero d’emergenza ma anche per la prescrizione di visite specialistiche e medicinali che prevedono la ricetta per essere acquistati.
Per cercare di arginare il problema è stato attivato il servizio ASAP, acronimo che sta per “as soon as possible” – ovvero “il prima possibile” in inglese – ma che i questo caso indica anche l’ambulatorio sperimentale di assistenza primaria. Si tratta di una soluzione per far sì che i cittadini abbiano accesso alle cure, come garantito dalla legge e dal Sistema sanitario nazionale, e che si presenta come a dir poco rivoluzionario.
Ad occuparsi dei pazienti infatti saranno i giovani specializzandi, che copriranno i buchi nella sanità con turni orari regolari. Una soluzione necessaria, dal momento che nei prossimi mesi saranno moltissimi i medici di base che andranno in pensione o comunque cesseranno il proprio incarico e per cui al momento purtroppo non sono previsti cambi a causa della mancanza di personale.
Al momento il servizio è già attivo nel Friuli occidentale, ma si prevede che si possa allargare facilmente anche in altri territori, come spiegato anche dal direttore dell’azienda sanitaria del Friuli Giuseppe Tonutti, che ha sottolineato come al momento molti professionisti siano con l’acqua alla gola a causa nell’altissimo numero di pazienti da prendere in cura. Fortunatamente è stata studiata una soluzione che permetterà sia di garantire il servizio che di aprire a nuovi impieghi per i più giovani, che potranno anche fare tesoro di quest’esperienza.