Intolleranza al lievito, come scoprirla: i sintomi da non sottovalutare
Tra le intolleranze più diffuse c’è quella al lievito, che comporta sintomi da non sottovalutare. Ecco a cosa prestare attenzione.
Come ogni altro tipo di problematica legata all’alimentazione, anche questa comporta conseguenze che non devono essere prese sotto gamba.
In molti dicono che il corpo umano è una macchina perfetta, ma non certo perché non possa essere colpita da problemi. Al contrario, le patologie in cui si può incorrere sono moltissime e di diversa gravità, ma è la reazione dell’organismo che si rivela a dir poco sorprendente.
Ci sono infatti dei sintomi che ci invia utilissimi per capire se qualcosa non va, per cui basta saper leggere i segnali. Anche nel caso di intolleranze alimentari, dunque, sono diversi i campanelli d’allarme da tener presenti. Vediamo, ad esempio, quali sono quelli più comuni nel caso dell’intolleranza al lievito, una problematica ormai sempre più diffusa nella popolazione.
Intolleranza al lievito: cos’è e come reagisce il nostro corpo
Innanzitutto è bene precisare che non si tratta di una vera e propria intolleranza, dal momento che non avviene una vera e propria reazione avversa alla sostanza, come accade ad esempio nel caso del lattosio – che non essendo sintetizzato dall’organismo a causa della carenza dell’enzima della lattasi può dare problemi di tipo gastrointestinale.
Quando si parla di lievito, piuttosto, si ha a che fare con delle problematiche inerenti piuttosto al processo che si utilizza per la preparazione degli alimenti come pizza o pane. Quando infatti si ha una lievitazione troppo rapida (ottenuta ad esempio aggiungendo altre sostanze) si possono innescare dei processi fermentativi che non solo rallentano la digestione ma provocano anche gas intestinale.
Nonostante ciò i sintomi possono essere molto simili a quelli di una vera e propria intolleranza, ovvero gonfiore addominale e diarrea, dolori all’addome, bruciore di stomaco e indigestione ma anche stanchezza, nervosismo e mal di testa. Non trattandosi però di una reale sensibilità all’alimento, eliminare il consumo di prodotti lievitati non è raccomandabile e, allo stesso tempo, si sconsiglia il ricorso a test per le intolleranze.
Quest’ultime infatti non servono in simili circostanze, a meno che non ci sia un problema con l’assimilazione di glutine o con le altre sostanze utilizzate per lievitare i prodotti. In questi casi infatti è più utile prestare attenzione a ciò che si acquista e assicurarsi, ad esempio, che siano a lenta lievitazione o che non ci siano altre componenti.