Ospedali italiani, quali sono i migliori in Italia
Vorremmo tutti che i centri destinati alle nostre cure siano i più dotati e pronti a far fronte a tutte le evenienze. In questa guida si parlerà pertanto di quelli che sono i migliori ospedali in Italia.
La trattazione di seguito non fa riferimento a valutazioni approssimative, ma bensì ai dati ufficiali Agenas. L’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali ha infatti redatto una classifica che tiene conto del livello prestazionale in 1.377 ospedali, tra strutture pubbliche e private.
Quel che si deduce dal complesso, ad una prima analisi, è che il numero di ricoveri sta tornando gradualmente ai livelli pre-pandemia. E inoltre che, tra le operazioni chirurgiche, risultano in calo quelle per bypass aorto-coronarico.
Le migliori strutture ospedaliere
Il primo posto è condiviso dall’Istituto Humanitas di Rozzano (MI) e dall’azienda ospedaliera. Le medesime cliniche hanno ottenuto la più elevata valutazione, corrispondente a “semaforo verde”. Centri d’eccellenza per l’oncologia sono L’Istituto Europeo di Oncologia a Milano, il Policlinico Gemelli di Roma, l’Aou Careggi di Firenze.
Ma anche l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, così come l’Aou di Pisa e Modena, l’Iov di Padova, l’Ospedale di Bellaria nel bolognese. Abbiamo poi l’Istituto Humanitas di Misterbianco nel catanese, centro d’eccellenza all’avanguardia nel mezzogiorno per le cure oncologiche. L’Istituto per le Tecnologie Avanzate di Reggio Emilia, inoltre, fra le sue attività si spende molto nel settore oncologico.
Le strutture sin qui nominate sono quelle sulle quali i pazienti fanno più affidamento nel nostro Paese. Fra le strutture in grado di prestare gli interventi più tempestivi per l’infarto, i centri d’eccellenza per l’angioplastica primaria sono 10 in tutt’Italia, di cui 7 solo al Sud. Al primo posto il presidio “Ospedale del Mare” di Napoli, il Policlinico Tor vergata di Roma, l’Ospedale “Fabrizio Spaziani” a Frosinone, il polo “San Giovanni Paolo II” a Sciacca in Sicilia, l’Ospedale “Maria Vittoria” a Torino, l’Ospedale “Infermi di Rimini“, l’Aou di Catanzaro.
Infine, la struttura “Maria Santissima addolorata” di Eboli, l’Ospedale Centrale di Bolzano. Per gli interventi di bypass, il raggiungimento della soglia di qualità contempla l’inclusione di 200 interventi l’anno e non sono molte le strutture a raggiungerla. Fra queste il Policlinico gemelli di Roma e il Campus biomedico, sempre nella capitale. Poi gli istituti “San Giovanni di Dio” e “Ruggi D’Aragona” a Salerno, le strutture ospedaliere di Vicenza, Legnano, Treviso, per fare degli altri esempi.
Per gli interventi al femore, tipologia particolarmente delicata d’operazione chirurgica, il presidio ospedaliero “Umberto I” di Siracusa, l’Ospedale “Sandro Pertini” di Roma, oltre al Campus biomedico di Roma. Ma anche l’Ao “San Camillo Forlanini” sempre a Roma, l’Istituto Humanitas di Rozzano, l’Ospedale “Guzzardi” di Vittoria, nel ragusano, l’Istituto Ortopedico “Villa Salus I. Galatioto” nel siracusano, sono altri casi di eccellenza.