Scatta l’allarme in farmacia, dal momento che molti medicinali purtroppo scarseggiano o sono quasi completamente irreperibili.
Ecco cosa dicono gli esperti in merito alla situazione nelle farmacie e quali sono i prodotti più difficili da reperire.
Fin dall’inizio dell’autunno abbiamo avuto a che fare con la carenza di medicinali, provocata senz’altro da un senso di allarmismo diffuso anche a causa delle notizie arrivate in merito al Covid e all’influenza.
Non sono però solo gli antipiretici a destare preoccupazione, ma anche altre classi di farmaci piuttosto essenziali per alcune tipologie di pazienti. Vediamo dunque cosa dicono gli esperti e quali sono i medicinali che latitano da più tempo.
Da qualche settimana gli esperti sono intervenuti in più occasioni per mettere in guardia i cittadini in merito alla carenza di medicinali nelle farmacie. A causa dell’allarmismo che si è diffuso riguardo il Covid e l’influenza stagionale, molti hanno iniziato infatti a fare scorte di ibuprofene e antipiretici come la Tachipina e il Nurofen ma anche di sciroppi per la tosse come il Fluimucil, rendendone dunque difficile il reperimento per i pazienti.
Ad oggi però sono anche altre classi di farmaci a destare preoccupazione e in particolare antibiotici come l’Augmentin o il Norvasc (un antipertensivo) e il Maalox, l’antiacido più noto sul commercio. Anche le benzodiazepine purtroppo sono diventate difficili da reperire – a causa della grande diffusione di depressione, insonnia e stato d’ansia crescente. Tutti questi farmaci potrebbero essere difficili da trovare a causa del fatto che in molti hanno fatto scorte in vista delle ferie natalizie.
Se per gli antipiretici, gli antinfiammatori e gli gli sciroppi spesso è possibile rivolvere con i generici o le soluzioni galeniche, in altri casi purtroppo non si può procedere all’acquisto di altri farmaci, per cui la situazione è più grave del previsto – soprattutto perché spesso sono in formato differente (come pillole e bustine, per cui ci può essere confusione con il dosaggio).
Secondo il presidente di Federfarma, Massimo Mana, la carenza di questi farmaci è a dir poco sospetta e non si può escludere che alcuni prodotti – che contengono molecole prodotte in India e Cina – possano essere stati dirottati altrove. Sembra, insomma, che la causa possa dipendere anche da altri problemi, oltre l’allarmismo generato dall’influenza e dalla necessità di fare scorte in previsione delle feste, e non si esclude che la situazione possa peggiorare.
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