Quando sia a che fare con l’incontinenza urinaria è bene anzitutto capirne le cause, ecco i rimedi in base al tipo di cui soffri.
Ci sono infatti una moltitudine di fattori diversi che possono provocare la perdita involontaria di urina, ma per fortuna alcuni sono del tutto temporanei.
L’incontinenza urinaria è senza dubbio uno dei disturbi più imbarazzanti nel quale si può incappare, dal momento che si tratta di una perdita involontaria di urina e per questo può avere un certo impatto a livello psicologico.
Fortunatamente in alcuni casi questa condizione è più o meno reversibile e sono molti libri belli che si possono utilizzare per poter risolvere tempestivamente il problema. Cerchiamo di capire quindi quali sono le cause più gravi e in quali situazioni si può porre rimedio.
Possono essere moltissime le cause dell’incontinenza urinaria un disturbo che provoca la perdita involontaria di urina e per questo può avere un certo impatto sul benessere mentale del soggetto colpito.
Tra le cause più comuni che provocano questo sintomo, che purtroppo è più frequente nella popolazione femminile, c’è sono l’indebolimento del pavimento pelvico che può essere dovuto alla gravidanza e al parto (che causano una condizione definita ipermobilità uretrale, che avviene quando l’uretra non si chiude correttamente).
Anche il prolasso dell’utero, che si verifica nella metà delle donne che hanno affrontato un parto, può provocare questa imbarazzante situazione. Infine anche durante la menopausa i soggetti di sesso femminile possono accusare perdite di urina a causa della diminuzione di estrogeni – e purtroppo gli esperti hanno notato che la terapia estrogenica sostitutiva non si è rivelata efficace nel far rientrare questa tipologia di sintomi.
Riguarda gli uomini che, come anticipato, sono meno colpiti dall’incontinenza urinaria può capitare di sperimentare questo fastidioso disturbo a causa dell’iperplasia prostatica benigna – ovvero l’ingrossamento della ghiandola prostatica che si verifica spesso negli uomini dopo i 40 anni – anche in caso di tumore alla prostata, il cui trattamento spesso può danneggiare o comunque indebolire i muscoli che regolano la minzione.
Come anticipato dunque l’incontinenza urinaria può essere curata solo in determinati casi, ma tutti i tipi di trattamento consistono nel migliorare la qualità di vita del soggetto colpito. Solitamente si parte da un trattamento di tipo conservativo o comunque poco invasivo, mentre l’approccio chirurgico è consigliato solo nel caso in cui tutti gli altri percorsi hanno fallito.
Per quanto riguarda i trattamenti conservativi si procede con una modifica dello stile di vita, come adottare una dieta sana che miri alla perdita di peso ma anche all’introduzione dell’esercizio fisico nella routine del paziente – come gli esercizi di Kagel, che aiutano a rafforzare il pavimento pelvico con una serie di contrazioni e rilassamenti dei muscoli della zona.
Quanto riguarda le soluzioni farmacologiche, le più utilizzate sono gli anticolinergici (che possono bloccare i segnali nervosi che provocano minzione frequente e urgenza di andare in bagno) ma anche gli estrogeni topici in forma di crema vaginale che possono aiutare a tonificare i tessuti dell’uretra. In alcuni casi si procede anche con trattamenti iniettivi come la tossina botulinica, soprattutto nel caso di vescica iperattiva, oppure con agenti di carica come il collagene bovino per favorire la chiusura uretrale e ridurre le perdite.
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