A lungo gli anacardi sono stati considerati nemici della linea, in realtà però non fanno ingrassare.
Facciamo dunque chiarezza su questo alimento sempre troppo bistrattato da chi ama tenersi in forma.
Di recente la frutta secca è tornata in auge, complice il fatto che moltissimi nutrizionisti li inseriscono nelle diete dimagranti. Se infatti mangiati nel giusto modo – evitando dunque quelli salati e soprattutto controllando le dosi – la frutta secca apporta solo grassi “buoni”, ovvero essenziali per il nostro organismo.
Oltre le noci, le nocciole e le mandorle, tra gli alimenti più visti con diffidenza in passato c’erano anche gli anacardi. Proprio su questo preziosissimo frutto a guscio però ci sarebbe moltissimo da dire, sia dal punto di vista nutritivo che calorico. Sfatiamo dunque qualche mito su questo eccezionale alimento.
Finalmente la frutta secca non è più vista con diffidenza e, anzi, è spesso inserita nelle diete come spuntini tra i pasti principali – soprattutto grazie al loro elevato potere saziante ma anche perché ricchi di nutrienti fondamentali. Oltre alle noci, le mandole e le nocciole, dovremmo però prendere in considerazione anche l’assunzione dei più bistrattati anacardi.
Quest’ultimi infatti, al contrario di quanto si è pensato a lungo, sono quelli meno calorici di tutti – ossia 100-150 kcal per 28g – ma sono un vero e proprio scrigno di nutrienti. Si tratta infatti di un alimento ricco di fosforo, magnesio, potassio, fibre e proteine. Inoltre un recente studio ha anche confermato che la maggior parte dei grassi contenuti negli anacardi non sono assimilabili dal nostro organismo, in quanto rimangono intrappolati all’interno della parete fibrosa.
Ovviamente è bene tener presente che ci sono delle regole da seguire per poterne trarre i benefici senza apportare troppe calorie, ossia non superare le dosi raccomandate – basta consumarne circa 15-20g al giorno – ma soprattutto prediligere quelli interi, in modo tale da evitare ulteriori calorie.
In ultima battuta, però, è bene tener presente che possono provocare reazioni allergiche piuttosto severe in caso di sensibilità al nichel – metallo di cui purtroppo questa frutta secca è particolarmente ricca – e possono essere anche più mortali delle arachidi nei soggetti allergici.
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