Angina pectoris: come si avverte e di cosa si tratta
Bisogna prestare moltissima attenzione alle problematiche che riguardano il cuore e in particolare all’angina pectoris.
Vediamo dunque come si avverte, di cosa si tratta esattamente che cosa possiamo fare per prevenirla per curarla nel caso di avvenuta manifestazione.
Quando si ha a che fare con la salute del cuore non bisogna mai sottovalutare alcun segnale, soprattutto se si ha la sensazione di una forte pressione al petto. Un sintomo in realtà piuttosto comune a diverse patologie e che dunque purtroppo può anche essere frainteso e dunque sottovalutato.
Una simile manifestazione è tipica anche di un disturbo chiamato angina pectoris, una problematica che non deve assolutamente essere sottovalutata – come del resto non bisogna mai fare nel caso di manifestazioni cardiache. Vediamo quindi in cosa consiste e soprattutto quali sono le terapie più adatte per questo problema cardiaco.
Angina pectoris, cause e sintomi
Prima di capire come solitamente i medici approcciano la terapia, è fondamentale prima capire in cosa consiste l’angina pectoris. Si tratta di un dolore o comunque un fastidio al torace che si prova nel momento in cui il cuore non riceve sangue sufficientemente ossigenato.
Sappiate però ovviamente che non si tratta di una vera e propria malattia ma del nome con cui ci si riferisce al problema appena menzionato e che può comprendere anche mancanza di respiro e affaticamento.
Questa profonda sensazione di disagio può che essere caratterizzata da un forte senso di pressione nel petto, che potrebbe irradiarsi anche alla parte superiore del corpo – ovvero spalle, collo, braccia ma anche mascella, addome e schiena. Attenzione ovviamente a non confondere questa tipologia di sintomi con quelli dell’infarto, che solitamente ha cause leggermente diversi e provoca conseguenze più o meno diverse.
Porta dunque le cause dell’angina pectoris che, è bene ricordarlo, è un sintomo di una condizione cardiaca e non una malattia, sappiamo che la carenza di ossigeno nel sangue può essere provocata da stress cronico, sedentarismo, fumo, eccessivo consumo di alcol, obesità, alimentazione scorretta e alti livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Cosa fare in caso di diagnosi di angina pectoris
Nonostante, come anticipato, l’angina pectoris non sia una vera e propria malattia ma il nome dato ai sintomi della carenza di ossigeno nel sangue, questo disturbo può provocare gravi conseguenze se non trattato correttamente. In particolare i soggetti colpiti hanno un rischio maggiore di manifestare un arresto cardiaco, per cui è bene sia cambiare stile di vita per prevenirla ma anche scattarla nel caso in cui si sia già manifestata.
Sotto il profilo della prevenzione gli esperti consigliano di modificare le proprie abitudini partendo dalla dieta per mantenere cuore e vasi sanguigni in salute; la prima consuetudine da tenere presente riguarda il sale e l’assunzione di grassi saturi, ma anche (come su pensionato) il consumo di alcol e di fumo.
Per quanto riguarda invece il trattamento di questa problematica, solitamente si procede con una cura farmacologica come il trinitrato di glicerina – da assumere in forma spray o anche con compresse da sciogliere sotto la lingua. Inoltre per prevenire gli episodi si possono assumere anche beta-bloccanti o i bloccanti dei canali di calcio – nel primo caso per diminuire il battito cardiaco e nel secondo per rilassare le arterie.
Solo nel caso in cui queste soluzioni farmacologiche dovessero rivelarsi inefficaci viene raccomandato l’intervento chirurgico e in particolare sono due le soluzioni che possono essere sottoposte al paziente; si può procedere infatti con l‘innesto di un bypass dell’arteria coronaria oppure con un intervento coronarico percutaneo – ovvero quando una sezione ristretta di un’arteria viene allargata.