Disfunzione erettili da farmaci, come bisogna comportarsi: quello che devi sapere
Alcuni studi hanno confermato che esiste una correlazione tra l’assunzione di alcune tipologie di farmaci e il problema tipicamente maschile della disfunzione erettile.
A fare chiarezza sull’argomento è intervenuto il professor Piero Montorsi, professore ordinario all’Università di Milano di malattie cardiovascolari.
Tra i disturbi senz’altro più studiati dagli esperti c’è anche quello tipicamente maschile della disfunzione erettile, ovvero l’incapacità di avere o mantenere un’erezione che possa portare ad avere soddisfacenti rapporti sessuali.
Proprio dal momento che questo tipo di attività influisce molto sulla qualità della vita di un soggetto e che eventuali disturbi possono anche minare l’autostima, negli ultimi anni sono state condotte diverse ricerche e tra questi una in particolare ha rivelato la correlazione tra alcune tipologie di farmaci e la disfunzione erettile.
I farmaci antipertensivi hanno un ruolo importante nella disfunzione erettile?
Una sana attività sessuale è fondamentale per il benessere sia psicologico che fisico di ognuno di noi e per questo gli esperti sono sempre molto attenti nel fare una corretta divulgazione che possa anche chiarire quali sono le cause delle patologie più comuni che possono influire su questa attività. Tra le più comuni, per gli uomini, c’è la disfunzione erettile – ovvero l’incapacità di mantenere o avere un’erezione e che dunque può compromettere la possibilità di avere un rapporto sessuale.
A fare chiarezza sull’argomento è intervenuta recentemente il professore ordinario di malattie cardiovascolari presso l’Università di Milano Piero Montorsi, che spiegato anche come comportarsi in caso di dubbio sugli effetti collaterali provocati da medicinali come gli antipertensivi– più recentemente associati spesso a problemi come la disfunzione erettile.
Stando a quanto rivelato dal professore le cause di questa problematica solitamente possono essere sia psicologiche che organiche e alcuni farmaci cardiovascolari come diuretici e betabloccanti possono favorirne la comparsa.
Se vi siete trovati davanti ad una simile difficoltà un test utile può essere quello di sospendere o cambiare terapia, ovviamente sempre dopo aver consultato un medico, e verificare se il disturbo scompare o se si manifesta ugualmente (il che potrebbe indicare che le cause sono da ricercare altrove).
Il dottor Montorsi infatti suggerisce che nel caso di ipertensione si possono utilizzare diverse terapie, come gli inibitori della fosforodiesterasi-5, per cui vale la pena rivolgersi ad uno specialista e tentare un approccio diverso.