Distacco dell’unghia (onicolisi): le cause incredibili e come intervenire
Parliamo in questa sede di un’alterazione patologica dell’unghia, l’onicolisi. Essa si concretizza nel distacco dell’unghia dai tessuti sottostanti, parzialmente o totalmente. Scopriamone di più al riguardo.
L’onicolisi può avere inizio dai margini laterali oppure dai bordi liberi dello strato ungueale. L’alterazione alla quale dà luogo fa sì che la stessa unghia si presenti opaca, concava, senza tonicità. L’unghia psoriasica, ad esempio, finirà molto comunemente col distaccarsi.
Ed è appunto, l’onicolisi, lo scollamento parziale o totale dell’unghia, che potrebbe avvenire sia per le unghie delle mani che per quelle dei piedi. A determinarla si possono avere affezioni dermatologiche, quali micosi e psoriasi, ma anche disfunzione tiroidea o la reazione a terapie farmacologiche, come la tetracicline.
L’approfondimento sulle cause e le modalità d’intervento
Oltre alle cause già accennate, si possono avere infezioni quali l’onicomicosi, nelle sue varie forme. Ma anche infezioni virali, come l’Herpes Simplex, o batteriche, come ad esempio la Pseudomonas. Vi sono poi delle cause meno comuni, quali iperidrosi, alterazione della circolazione periferica, sifilide, lebbra, sclerodermia, diabete mellito, e altre ancora.
L’onicolisi può essere anche da contatto, con l’esposizione a sostanze irritanti. Parliamo di solventi, soluzioni zuccherine, cosmetici. Sul posto di lavoro poi, si potrebbe avere esposizione ad acido fluoridrico e a colle o adesivi a base di acrilato. Vi sono poi dei trattamenti, quali quelli anti-tumorali, che possono determinare quello stato per le unghie.
Ma anche contraccettivi orali, antibiotici, tetracicline (come accennato), psoraleni, e altri tra i farmaci. Abbiamo poi l’onicolisi idiopatica, vale a dire con cause che non si riescono ad identificare. E’ qualcosa, per l’ultimo caso, che si presenta più spesso nelle donne, ma non ci sono ancora spiegazioni scientifiche a riguardo. Allo stesso modo potrebbe trattarsi di patologia ereditaria o congenita.
Per la diagnosi è importante che si invii un campione tessutale dell’unghia in un laboratorio apposito per le analisi. Si confermerà o si escluderà così la presenza di un fungo (dunque infezione), poiché potrebbe altresì trattarsi di un trauma ungueale. Per il trattamento, per i casi più lievi, si ha guarigione spontanea già nel giro di alcune settimane.
ma altre volte si va oltre i sei mesi, e, se vi sia cheratizzazione, gli effetti diverrebbero permanenti. Laddove si possa intervenire, si consiglia di mantenere l’unghia il più possibile asciutta per favorirne il recupero. Si usa poi, allo stesso fine, tagliare la zona onicolitica, evitare di pulire sotto le unghie altrimenti se ne favorirà l’ulteriore distacco. Mai bendare o incerottare le unghie tagliate.
Nel momento in cui si pulisca con acqua, sempre bene indossare i guanti. Molto usati poi, su prescrizione medica, farmaci per via orale, o a trattamento topico (quindi direttamente sulla parte interessata) con soluzioni antisettiche.