Torna a vederci dopo 5 anni, il primo trapianto di cornea in Italia
Una paziente rimasta cieca per oltre cinque anni è riuscito a riacquistare la vista grazie al primo trapianto di cornea artificiale in Italia.
Una procedura assolutamente innovativa che ha permesso alla paziente di tornare a vedere dopo ben cinque anni di totale oscurità.
Ancora una volta la medicina torna a stupirci con notizie assolutamente incredibili che riguardano trapianti innovativi, questa volta in grado di restituire la vista ad una donna affetta da cecità totale da oltre cinque anni.
Ciò è stato possibile grazie all’équipe medica del policlinico Sant’Orsola che ha provveduto al primo trapianto di cornea artificiale in Italia. Vediamo dunque come sono intervenuti gli esperti e come si è risolta la situazione.
Cornea artificiale restituisce la vista ad una donna dopo cinque anni
Ogni giorno in campo medico vengono condotti studi e trovate soluzioni in grado di risolvere i problemi che fino a poco tempo fa consideravamo assolutamente irrisolvibili. È il caso della signora Giancarla, una donna di 76 anni emiliana che negli anni era stata sottoposta a ben due interventi di trapianto con cellule endoteliali provenienti da un donatore ma purtroppo falliti.
Per questo la paziente era ormai completamente cieca da oltre cinque anni, ma è un innovativo intervento avvenuto all’ospedale Sant’Orsola in Emilia-Romagna e durato solo mezz’ora le ha permesso di riacquisire la vista.
La procedura è stata seguita dal professor Luigi Fontana, docente di malattie dell’apparato visivo all’università di Bologna, il quale con la sua équipe soltanto qualche mese fa ha sottoposto la paziente al primo trapianto di endotelio artificiale, restituendo quindi alla donna ben sei decimi – un gran passo avanti, considerato che la donna ormai era in grado soltanto di distinguere ombre e luce ma non più le forme.
Per operarla è stata necessaria una protesi in materiale polimerico che a tutti gli effetti funziona come endotelio – ovvero la membrana che svolge il compito fondamentale di mantenimento della trasparenza della cornea e dunque fondamentale per vedere correttamente. A differenza del trapianto di tessuto organico (per cui è necessario un donatore) si ha un rischio minore di rigetto, ma soprattutto l’intervento diviene decisamente meno invasivo.
Fatta ovviamente di un traguardo piuttosto importante, poiché aprirà le porte ad una gamma di terapie e trapianti finora mai tentati in Italia che permetterà non solo di ridurre il rischio di inefficacia della procedura medica, ma permetterà anche di non attendere un donatore per poter procedere con l’operazione.