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Fichi secchi attenzione, contengono sostanze pericolose!

I fichi secchi: rilevati campioni con alti livelli di micotossine – newssalute.it

I fichi secchi sono un alimento molto apprezzato, e consumato in particolar modo durante le feste natalizie. ma ora pare che sia subentrata una nuova allerta inerente i medesimi. Vediamo di cosa si tratta. 

Tutto parte da un test effettuato in Germania, autorizzato dalle autorità. L’obiettivo dell’analisi consisteva nel verificare l’eventuale presenza di micotossine nei campioni.

Ora, i risultati non si sono rivelati incoraggianti, poiché quasi un terzo dei campioni sottoposti a test hanno riportato dei valori fuori norma. Scopriamo maggiori dettagli al riguardo.

Il test effettuato sui fichi secchi e le relative conclusioni

Fra le varietà di fichi secchi, attenzione poiché capitano fattori di muffa. Già al momento in cui sono colti o allo stoccaggio – newssalute.it

I valori oltre i limiti riscontrati sono stati quelli attinenti all’ocratossina A. Ad effettuare la ricerca gli uffici investigativi in Germania per il controllo degli alimenti e la salute degli animali, con sede a Sigmaringen. In totale sono stati analizzati 64 campioni di fichi secchi. Per come accennato, si puntava alla rilevazione del quantitativo di micotossine.

Ciò poiché questa tipologia di frutta secca può riportare tossine della muffa e a tutela della salute dei consumatori si puntano a fare i suddetti test da parte dell’ente considerato. In questo caso, sul totale di 64 campioni, 19 hanno riportato un contenuto di micotossine a livelli critici. In determinati campioni si superava il livello di ocratossina A, in altri il livello superato era relativo all’aflatossina, altro genere di micotossina.

In un 20% dei campioni, inoltre, è stata riscontrata presenza di micotossina nelle tipologie citate, ma al di sotto del valore limite. Bisognerebbe prestare sempre attenzione a tali dati, perché le micotossine sono costituite da diverse muffe, le quali possono esercitare un effetto di tossicità sia sull’uomo che sugli animali, anche se presente in basse concentrazioni.

Vi è una doppia occasione di formazione della muffa: sulla pianta, mentre si sviluppa sul campo, o direttamente sul prodotto della pianta al momento della lavorazione o dello stoccaggio. Le muffe che tipicamente conducono alla contaminazione da micotossine sono, per la frutta secca, quelle appartenenti ai generi Aspergillus, Penicillium o Alternaria.

In merito alle aflatossine, quelle critiche sono indicate con B1, B2, G1, e G2. Sebbene l’indagine non abbia interessato l’Italia, non vuol dire che il mercato nostrano ne risulti esente.

Michele De Luca

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