Alzheimer, finalmente una grande scoperta: la malattia riesci a ‘sconfiggerla’ così
Arriva finalmente il sì per la distribuzione del farmaco che rallenta la progressione dell’Alzheimer, vediamo in cosa consiste e cosa sappiamo al momento.
Le autorità sanitarie di alcuni paesi hanno dato il via libera alla somministrazione del trattamento per rallentare la progressione di questa malattia neurodegenerativa.
Da tempo i ricercatori si sono messi al lavoro per studiare un farmaco che potesse rallentare la progressione di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer in modo tale da migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia che a più riprese è stata definita la “ladra di ricordi“.
Ad oggi infatti non esiste una cura definitiva, ma si possono adottare una serie di soluzioni che mirano alla prevenzione – soprattutto se sappiamo di essere esposti al pericolo a causa di un famigliare già affetto da questa patologia – ma soprattutto dei rimedi farmaceutici che sarebbe in grado di rallentare la sua avanzata. In queste ore, in tal senso, è arrivata un’ottima notizia ed è stato dato il via libera per la somministrazione di un farmaco che sarebbe in grado di svolgere questo processo.
Cura per l’Alzheimer: via libera al farmaco per rallentarne la progressione
Negli ultimi anni dunque sono stati moltissimi gli studi sull’Alzheimer che miravano prevalentemente alla scoperta di un farmaco che potesse rallentare la sua progressione e assicurare dunque una migliore qualità della vita nei soggetti affetti da questa malattia neurodegenerativa. Un traguardo importante c’è stato in effetti e si tratta di un medicinale che porta il nome di Leqembi (progettato da Eisai e Biogen), che secondo tutti gli studi effettuati è in grado di ridurre il declino cognitivo dei pazienti.
Il trattamento, da proporre ai pazienti che non hanno ancora raggiunto uno stadio avanzato della patologia era fino a poco fa ancora oggetto di studio ma i risultati sono stati così promettenti da far sì che le autorità sanitarie americane (o meglio la Food and Drug Administration) abbiano dato il via libera alla sua somministrazione. In particolare la Fda ha garantito il via libera accelerato, in che implica che saranno comunque condotti altri studi sul farmaco.
Si tratta ovviamente di una buona notizia, anche se purtroppo il trattamento non sarà alla portata di tutti, dal momento che dovrebbe costare circa 26.500 dollari l’anno a persona – per cui l’accesso a questo rimedio non sarà esattamente per tutti. In ogni caso è un ottimo traguardo, che apre le porte ad un nuovo modo di trattare la patologia, che finora era stata purtroppo considerata senza scampo.