Dall’Unione europea arrivano importantissimi aggiornamenti che sono stati visti come un vero e proprio attacco diretto all’Italia.
Una decisione inaccettabile per il nostro paese, che rischia di mettere in serio pericolo non solo la nostra economia ma anche diversi posti di lavoro.
In un periodo già di per sé piuttosto delicato e caratterizzato da inflazione, difficoltà nel reperire materie prime in diversi settori (che ha ulteriormente spinto i prezzi di alcuni bene ben oltre la soglia immaginabile) e crisi economica, dall’Unione europea arrivano aggiornamenti alquanto allarmanti.
Proprio di recente è stata approvata in Irlanda infatti una nuova normativa che dalla Coldiretti è stata definita “un attacco diretto all’Italia” e ha già generato numerose proteste anche al di fuori del nostro territorio.
Da tempo ormai siamo abituati a leggere sui pacchetti di sigarette il disclaimer che avvisa i fumatori dei rischi corsi nell’utilizzare questa categoria di prodotti. Ebbene, pensate all’impatto che avrebbe se questo stesso messaggio fosse stampato anche sulle etichette delle bottiglie di vino. Una situazione che può sembrare assurda, ma che nelle prossime settimane si verificherà in Irlanda. Il paese infatti ha appena approvato una norma – dopo il via libera da parte dell’UE – per inserire questo messaggio su ogni package nel tentativo di contrastare l’eccessivo consumo di alcolici nel paese.
Nonostante dunque l’assunzione moderata di vino sia ormai vista dagli esperti come benefica per il nostro organismo, da oggi i cittadini irlandesi troveranno l’avvertenza “nuoce gravemente alla salute” sull’etichetta. Una decisione che ovviamente ha generato proteste da parte di Francia, Spagna e Italia – tre grandi produttori di vino in Europa – soprattutto perché anche altri stati potrebbero emulare la scelta presa dall’Irlanda.
Per quanto concerne il nostro paese è intervenuta tempestivamente la Coldiretti per commentare la situazione spiegando che non solo una decisione del genere può danneggiare l’economia italiana – il fatturato su questo prodotto è di circa 14 miliardi di cui la metà proveniente dall’estero – ma che può anche mettere in pericolo la filiera produttiva e l’1,3 milioni di posti di lavoro che garantisce.
Si tratta inoltre di un’avvertenza che non tiene conto del quantitativo di alcol assunto – come anticipato in dosi moderate il vino fa bene al nostro organismo – per cui la dicitura è essenzialmente scorretta. Al momento dunque si chiede un intervento da parte del governo italiano per osteggiare con ogni arma possibile questa normativa che potrebbe danneggiare l’economia italiana e non solo.
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