Tumore alle ossa, passo avanti incredibile nella ricerca: “Possiamo provare una terapia”
In merito al terribile tumore alle ossa sono stati condotti enormi passi avanti nella ricerca e oggi si parla della possibilità di una terapia.
Un’incredibile scoperta che arriva direttamente dall’Italia potrebbe portare la battaglia contro l’osteosarcoma decisamente molto avanti.
Tra le patologie più temute, soprattutto perché colpisce i bambini, c’è l’osteosarcoma. Si tratta di un tumore delle ossa che provoca la formazione di cellule ossee molto più rapidamente rendendo così l’apparato scheletrico più fragile e soggetto a fratture.
Al momento purtroppo la patologia è poco curabile, ma sembra che i ricercatori italiani abbiano condotto enormi passi avanti nello studio di questa malattia e che ad oggi sia possibile addirittura tentare una terapia per correggere il difetto genetico.
Osteosarcoma, l’incredibile scoperta dei ricercatori italiani sulla malattia
Ad oggi si sa moltissimo sull’osteosarcoma, il tumore alle ossa che colpisce prevalentemente i bambini ma anche le persone adulte con la malattia ossea di Paget. La patologia è caratterizzata dalla generazione di cellule ossee in via piuttosto rapida che contribuiscono alla formazione di ossa piuttosto fragili soggette a deformità e fratture.
Ciò che i ricercatori italiani, guidati da Federica Scotto di Carlo, hanno scoperto è che a provocare questa condizione è l’alterazione o la totale assenza della proteina Profilina dovuta ad una mutazione del gene PFN1. In sua presenza le cellule non riescono a dividersi correttamente e dopo una serie di divisioni purtroppo si riscontrano alterazioni cromosomiche con perdita di alcuni importanti frammenti.
Aver compreso il meccanismo alla base della malattia, e soprattutto aver scoperto il gene responsabile di questo problema, è ovviamente essenziale per poter pensare ad un differente approccio terapeutico che possa arginare il problema.
Tumore alle ossa, quale terapia rivoluzionaria si può tentare
Comprendere quale sia il meccanismo alla base di una particolare patologia è ovviamente determinante per riuscire a trovare una terapia che possa contrastarla efficacemente, come hanno già ipotizzato i ricercatori in merito al tumore alle ossa.
In particolare in questo caso si potrebbe tentare un approccio basato su quella che viene definita “letalità sintetica“. Si tratta della compresenza di due modificazioni genetiche che possono provocare la morte cellulare.
In questo caso dunque non si punta a correggere il difetto genetico ma a rendere più vulnerabile la cellula cancerosa. Sfruttando dunque le differenze genetiche tra cellule sane e malate, si potrebbe essere in grado di colpire solo le seconde ed eliminarle senza intaccare le prime.