La Serie A è stata di recente travolta da un nuovo scandalo a causa di integratori e flebo sospette per cui servirà un’indagine piuttosto seria.
Chi segue lo sport purtroppo è consapevole che a cadenza regolare si torna a parlare di sostanze proibite, che generano logicamente un certo scandalo. Tra gli sport che sfortunatamente vengono travolti più spesso da questi polveroni mediatici c’è il calcio.
Sembra che ancora oggi questo “incubo” fatto di integratori e flebo sospette non sia del tutto scomparso e proprio di recente un ex calciatore molto noto al grande pubblico è tornato sull’argomento. Questi ha parlato della necessità di un’indagine seria che possa fare luce su alcuni punti oscuri.
Chi non ha mai sentito parlare di doping nel mondo sportivo? Purtroppo è una piaga che si fatica ancora a cancellare. Senza contare che proseguono le testimonianze che guardano al passato e che mettono in allarme gli appassionati, soprattutto quelli di calcio.
Proprio in tal senso in questi giorni è intervenuto il famosissimo ex mediano Dino Baggio, intervistato su Tv7 dopo la morte di Gianluca Vialli. A suo avviso: “Il doping c’è sempre stato“, ed ha posto l’argomento anche da un insolito punto di vista: “Comunque sia robe strane non sono mai state prese perché c’è sempre una percentuale che devi tenere“.
Parole strane, difficili da leggere e che ovviamente hanno subito fatto il giro del web. Per questo si è reso necessario un chiarimento. Raggiunto dai microfoni della Gazzetta, Baggio ha specificato che non intendeva dire che “il doping c’è sempre stato” ma che piuttosto ad essere sempre stato presente era l’antidoping, ovvero il controllo sugli sportivi.
In primis, l’ex calciatore ha voluto specificare il motivo dietro la sua scelta di usare proprio quella parola. Il termine errato nasce dal fatto che nello spogliatoio per abbreviare si diceva: “anche stavolta mi tocca il doping“, intendendo però ovviamente il controllo per verificare che nessuno assumesse sostanze.
Ovviamente però gli è stato chiesto il motivo per cui abbia tirato in ballo un simile argomento e su questo punto è stato piuttosto chiaro: “Il mio ragionamento nasce dal dolore […] Sono tanti, troppi quelli che se ne sono andati e credo che sia necessaria un’indagine seria sulle sostanze prese in quei periodi“.
Prosegue precisando che magari non hanno avuto un ruolo nella morte dei calciatori con cui ha giocato: “ma magari si scopre qualcosa“. A cosa si riferisce? Agli integratori per sopportare lo sforzo fisico che, pur non essendo stati proibiti, potrebbero aver avuto effetti negativi a lungo termine. Questo anche perché per loro si trattava di un uso abbondante e quotidiano.
L’ex calciatore ha inoltre accennato a flebo sospette di cui non ha mai conosciuto gli ingredienti ma a cui venivano sottoposti di frequente e che oggi lo preoccupano soprattutto alla luce, come anticipato, dei numerosi colleghi scomparsi di recente.
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