Presta attenzione a questi sintomi se vuoi scoprire immediatamente di avere un tumore al fegato ed intervenire tempestivamente.
Purtroppo con questo tipo di patologie si può correre il rischio di una diagnosi tardiva, con effetti piuttosto gravi.
Quando si ha a che fare con un tumore la diagnosi precoce è essenziale per poter intervenire quanto prima con un piano terapeutico di tipo oncologico, ma non sempre è facile riuscire a distinguere i sintomi. Nel caso del fegato infatti a volte e in fase iniziale non comporta grandi manifestazioni. Per questo motivo si può correre il rischio di scoprirlo in ritardo. Vediamo dunque a cosa dobbiamo prestare maggiore attenzione e come possiamo intervenire.
Purtroppo il tumore al fegato è tra i più diffusi – si stima che sia il più frequente a livello globale e la seconda causa di morte tra tutte le neoplasie. Purtroppo questi dati sono dovuti in parte anche al fatto che allo stadio iniziale viene spesso definito silenzioso perché non comporta sintomi particolari che possono essere facilmente associati alla malattia. Nonostante ciò dei campanelli d’allarme ovviamente esistono e in particolare possiamo prestare attenzione a fattori come il dolore alla parte superiore dell’addome che si irradia anche alle spalle.
Non è inoltre raro che avvenga anche un ingrossamento del ventre nonostante la perdita di peso e di appetito significativi accompagnati anche da nausea, vomito e stanchezza. Si possono manifestare anche problemi come l’ittero – ossia quando la pelle assume una colorazione giallastra – e l’urina diventa particolarmente scura.
Come si può intuire essendo sintomi che si possono associare a molte patologie, non è semplice arrivare subito alla diagnosi corretta. Per questo dovete rivolgervi quanto prima ad un medico che possa valutare tutti gli esami da fare.
In questi casi si procede prima con un esame obiettivo – ovvero tastando l’addome per valutare se il fegato è ingrossato e valutare la colorazione di pelle e mucose – e poi si procede con analisi del sangue ed esami di tipo diagnostico per immagini come l’ecografia, risonanza magnetica e tomografia computerizzata. Possono inoltre essere eseguiti esami come angiografica epatica e biopsia per valutare meglio lo stadio della neoplasia.
Per quanto riguarda invece la cura, generalmente si procede con un approccio multidisciplinare e, se lo stadio non è particolarmente avanzato, il paziente potrebbe essere in grado di tollerare un intervento chirurgico, la cui tipologia può variare a seconda dell’estensione del tumore.
In caso sia inoperabile si può tentare con un approccio come la chemioembolizzazione – occludendo i vasi sanguigni che alimentano il tumore – con la termoablazione e infine con il trapianto di fegato. Se, infine, il cancro è in stadio avanzato l’unica soluzione che si può tentare è la terapia farmacologica.
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