Con i medici in fuga la situazione diventa allarmante in ben nove regioni e si parla già di “desertificazione sanitaria”.
Gli ultimi dati sono sempre più preoccupanti e scatta l’allarme da parte delle autorità sanitarie che richiedono anche un provvedimento.
Fin dall’inizio della pandemia da Covid-19 è risultato evidente come la situazione sanitaria in Italia non versi in condizioni favorevoli e che siamo di fronte ad un allarmante carenza di personale. Questa situazione però di recente è peggiorata e a causa della fuga di moltissimi medici dalle strutture sanitarie, oggi il quadro si può definire allarmante in almeno nove regioni. Mentre le autorità sanitarie parlano di desertificazione sanitaria, si richiede anche un provvedimento che possa arginare questa gravissima condizione.
Sembra insomma che la situazione negli ospedali non solo fatichi a rientrare ma sia al contrario in costante peggioramento di settimana in settimana. Tra la mancanza di fondi – dal momento che quelli del PNRR sono stati insufficienti a causa del caro bollette – la violenza dilagante negli ospedali e la difficoltà che il personale sanitario ha in alcuni reparti particolarmente stressanti come il pronto soccorso, moltissimi medici continuano a fuggire dalle strutture sanitarie.
A soffrire maggiormente sono le zone periferiche di tutta Italia, dove si sta assistendo a quella che è stata subito definita come una “desertificazione sanitaria”. Nelle province del Nord si ha un sovraffollamento di pediatri e al sud si riscontra una totale carenza di ginecologi ospedalieri ben peggiore di quanto sta accadendo a Roma.
Un fenomeno che si sta allargando sul territorio colpendo però in modo particolare 9 regioni ossia Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Calabria. I dati, in realtà relativi al 2020, sono stati resi ufficiali dal Ministero della Salute in merito al progetto europeo “action for health and equity: Addressing medical deserts“, nato per trovare una soluzione a questa prepccupante carenza di personale nelle strutture ospedaliere.
A commentare la situazione è intervenuta anche la segretaria generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino, la quale prima ha voluto precisare che mancano dati più aggiornati, il che peraltro non favorisce un eventuale intervento, ma che allo stesso tempo tutte le riforme previste dal PNRR avranno effetti reali solo nella misura in cui verranno anche istituiti investimenti che riguardano il personale.
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