Avverti stanchezza troppo spesso, si potrebbe dire con una determinata continuità? Se il tuo problema è la stanchezza cronica, potrebbe trattarsi di un campanello d’allarme vero e proprio, da non sottovalutare.
La guida in questione non vuole assolutamente spaventare la persona affetta da stanchezza cronica. Ma semplicemente fare sì che, laddove si tratti della patologia trattata, si intervenga.
Il rischio che questo campanello d’allarme potrebbe rivelare è una malattia rara. Naturalmente, con ciò non si vuole sostenere una certezza, ma bisogna rivolgersi al medico, oltre che a dei test clinici accurati.
Non è affatto detto che la stanchezza cronica equivalga a tale patologia rara, ma vi sono probabilità che lo sia. La patologia di cui qui trattiamo è ancora scarsamente conosciuta. Se individuata per tempo in fase di sviluppo, si può comunque tenere efficacemente sotto controllo.
Parliamo della fibromialgia, il cui termine deriva dall’unione delle parole greche: algos, myo, fibro. Rispettivamente, dolore, muscoli, tessuti fibrosi. Sebbene la malattia sia complessa, poiché non lascia intravedere una sintomatologia visibile, la stanchezza cronica è uno dei sentori con cui la stessa si preannuncia.
E’ una malattia reumatica dell’apparato muscolo-scheletrico, con dolore diffuso tra muscoli, tendini e legamenti. I sintomi principali ad essa ricollegati sono quattro in tutto: un dolore già avvertito a livello diffuso, oppure una limitazione di movimento, un’alterazione del sonno, e infine, per l’appunto, la stanchezza cronica. Oltre a quelli principali si potrebbero altresì avere disturbi dell’umore, cefalea, ansia e problematiche riscontrate a livello gastrointestinale.
Come si noterà, la stanchezza cronica non denota univocamente la presenza della patologia suddetta. Lo stesso affaticamento cronico può essere ricollegato altresì ad altre patologie, quali l’anemia, il diabete, gli attacchi di panico, l’Aids, l’eccessivo stato ansiogeno, e altre ancora. Si va dunque da cause effimere e dal rimedio immediato ad altre molto complesse e da tenere sotto controllo.
Ad oggi in particolare, non esistono test clinici tali da fornire come responso direttamente la fibromialgia. Si procede comunque per esclusione. Si raccoglie una storia clinica approfondita del paziente (anamnesi), ecografie muscolo-tendinee e articolari, volte ad escludere la presenza di altre patologie che potrebbero rivelarsi in questi casi. Non vi è modo univoco neppure di determinare la sua presenza dalle analisi del sangue o da test radiologici specifici.
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