“I contagi si stanno diffondendo”: nuova zona rossa in Italia | Appello degli esperti
Sale la preoccupazione per alcune zone d’Italia dove è scattata una vera e propria zona rossa a causa dell’aumento di casi di una “nuova” malattia.
Sembra insomma che al momento la preoccupazione degli esperti non vada soltanto al Covid, ma a nuove forme anche più gravi di patologie virali.
Con l’arrivo del freddo – che in queste ultime settimane si è fatto molto più intenso – sapevamo che avremmo dovuto fare i conti con la circolazione dei virus, che quest’anno è nuovamente caratterizzata sia da quello influenzale che dal Covid.
Ciò che però non potevamo immaginare è che anche un’altra patologia – alquanto preoccupante – sta prendendo piede. Gli esperti hanno infatti lanciato un grave appello sottolineando come in alcune zone d’Italia (già considerate zone rosse) si stanno diffondendo i contagi.
Attenzione al contagio di questo virus: i casi stanno rapidamente aumentando
Quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con la compresenza di almeno due virus in contemporanea ovvero l’influenza e il Covid, di cui al momento abbiamo diverse varianti in circolazione. Sembra però che gli esperti siano molto più preoccupati per una nuova patologia che ha iniziato a circolare in alcune regioni d’Italia, che sono subito state classificate come zone rosse – anche se questa volta non rappresenta una minaccia diretta per l’uomo.
Si tratta della Peste suina africana, che al momento sta circolando in modo preoccupante tra le regioni Piemonte e Liguria. Come riferisce ANSA, i primi casi sono stati riscontrati già verso la fine del 2021, ma ad oggi i virologi definiscono la situazione piuttosto preoccupante.
Per commentare la situazione è intervenuto il commissario straordinario Angelo Ferrari, il quale ha spiegato che purtroppo la situazione era stata in una certa misura prevista. Questo non solo perché in queste zone purtroppo ci sono le condizioni ideali per la circolazione del virus, ma soprattutto perché nel Cuneese ci sono moltissimi allevamenti suini.
Una situazione che deve essere però ben presto eradicata, prosegue l’esperto, perché ad oggi questa patologia costa già circa 20 milioni ogni mese al nostro paese. A causa dell’export mancato si potrebbe arrivare anche a perdere punti Pil. Ad ogni modo è bene ribadire che la preoccupazione non va agli esseri umani, dal momento che il virus ad ora non sarebbe in grado di aggredirci, ma ovviamente genera una certa apprensione per gli allevamenti delle zone su menzionate.