La pillola contraccettiva diventerà gratis e sarà possibile fare richiesta al consultorio, ma solamente in una regione: ecco quale.
Finalmente è stato quindi fatto un notevole passo in avanti per quanto riguarda la salute della donna, nonostante ci siano delle limitazioni da tener presente.
Si torna a parlare della spinosa questione della pillola anticoncezionale, per la quale ormai da moltissimo tempo le donne chiedono un’agevolazione o quantomeno un abbattimento del prezzo dal momento che si tratta di un farmaco piuttosto costoso.
Dopo le numerose proteste degli ultimi giorni arriva infine un’importante notizia. Sarà possibile fare richiesta presso il consultorio per averla gratis ma al momento quest’opzione è prevista in una sola regione. Vediamo dunque in quale e come dovrebbe funzionare.
Un traguardo importante è stato segnato proprio negli ultimi giorni: la pillola anticoncezionale sarà gratis per coloro che faranno richiesta presso il consultorio. Attenzione però, perché al momento non si tratta di una decisione a livello nazionale, bensì regionale. Al momento infatti la decisione è stata approvata solamente dalla regione Lazio e nello specifico è stata annunciata dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.
Come riportato dalla pagina Instagram di Fanpage, la ginecologa e membro del tavolo tecnico per l’erogazione della pillola gratuita, Laura Agnelli ha spiegato che questo piano dovrebbe diventare operativo a febbraio, ovvero quando saranno sbloccati i 10 milioni di euro stanziati.
Un passo avanti fatto mentre invece all’Aifa ancora la decisione sulla possibilità di rimborsare gli anticoncezionali è del tutto ferma. Ufficialmente si tratta di un problema di copertura finanziaria sebbene la Agnelli in questa situazione veda piuttosto una certa resistenza da parte del centrodestra per quanto riguarda i rimborsi.
Cosa sia successo non ci è dato saperlo, ma almeno in luoghi di sostegno sociale come i consultori del Lazio sarà finalmente possibile aiutare le giovani donne e quelle in difficoltà economiche. Ad oggi, dunque, rimangono ancora fuori le donne che hanno bisogno di assumere il farmaco per motivi medici, ma resta comunque un’importante vittoria.
Questo soprattutto dopo le proteste contro Laura Boldrini durante il corteo per l’aborto. In quel frangente la ministra è stata accusata di aver ostacolato il diritto all’interruzione di gravidanza che ha anche riacceso il dibattito sul prezzo degli anticoncezionali.
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