“Nuovi focolai”: si teme l’arrivo di una pandemia, scattano controlli serrati
Di recente sono stati individuati nuovi focolai e si teme l’arrivo di una nuova pandemia. Per questo sono scattati dei controlli piuttosto serrati.
Cerchiamo di capire cosa sta succedendo in Europa e quale rischio al momento gli esperti temono maggiormente
Negli ultimi anni abbiamo spesso sentito parlare di virus e di pandemia e sono scattati anche diversi allarmi. Grande preoccupazione non solo in riferimento al Covid ma anche in merito ad altre gravi patologie.
Proprio di recente è stato riscontrato un nuovo focolaio, che ha creato una certa preoccupazione in tutta Europa. Vediamo di cosa di tratta nello specifico e cosa temono maggiormente gli esperti.
Scatta l’allarme da parte degli esperti: rintracciati nuovi focolai
Scatta un nuovo allarme pandemia in Europa, ma in questo caso non è del Covid che dobbiamo avere “paura”. I ricercatori provenienti da laboratori di tutto il territorio europeo hanno recentemente scovato un virus influenzale aviario altamente patogeno in un allevamento di visoni in Spagna.
Come riferisce Il Messaggero, a far scattare l’allarme dunque è stata l’alta mortalità che si è registrata negli ultimi mesi negli allevamenti di questo esemplare. Per questo si è deciso di condurre degli accertamenti e, in seguito a numerose analisi, è stata riscontrata la presenza del virus H5N1/HPAI. Una situazione che era stata già analizzata anche in Francia, dove oltre 1 milione di polli è stato soppresso in circa un mese (aumentando il bilancio di animali uccisi a partire da agosto a 4,6 milioni).
Per quanto, è bene precisare, questo virus non rappresenti un rischio per l’uomo, la preoccupazione maggiore va ovviamente agli allevamenti, che sono stati messi in ginocchio. Tanto nelle regioni francesi della Loira e della Bretagna quanto – considerando le analisi condotte in Spagna – in altri paesi europei. Soltanto in Francia infatti sono stati rintracciati circa 286 focolai nel bestiame e in soli sei mesi gli allevatori sono stati costretti ad uccidere oltre 20 milioni di colli nel paese. Una situazione che ha messo in grave difficoltà il settore con una crisi di dimensioni mai viste.