Acqua del rubinetto, attenzione a come la conservi: rischi di avvelenare tutti
Stando ai dati, meno di un terzo dei consumatori è solito bere l’acqua del rubinetto. Essa è ritenuta meno sicura, ma non è esattamente così.
Quando si parla di acqua che arriva direttamente dal rubinetto, bisogna prestare attenzione ad un passaggio fondamentale ovvero conservarla nel migliore dei modi e questo per la nostra salute.
Se si ha infatti l’abitudine di bere acqua dal rubinetto e non la si conserva correttamente, il rischio è di avvelenare qualcuno. Oltre che sé stessi, chiaramente.
Molti preferiscono l’acqua acquistata al supermercato poiché ritenuta più sicura e affidabile. Ma in condizioni normali delle tubature, anche l’acqua di rubinetto è controllata. Cambia però la modalità di conservazione.
Conservare l’acqua del rubinetto senza rischio di infezione
Dobbiamo precisare che anche l’acqua di rubinetto è soggetta a controlli sul piano chimico-fisico, microbiologico, organolettico, radiologico. E ciò in base agli standard imposti dalle normative in materia ambientale. In base ai dati della Fondazione Veronesi, anche se i più preferiscono le confezioni d’acqua del supermercato, il 29,3% dei consumatori in Italia beve acqua di rubinetto.
Non che la cosa sia sbagliata per principio, ma occorre conservarla diversamente. L’errore che si commette di frequente è quello di raccoglierla e conservarla come se si trattasse di acqua acquistata nella bottiglia. Attenzione, l’acqua del rubinetto si può conservare ma preferibilmente in contenitori di vetro e non più di 24 ore.
Acqua del rubinetto, una serie di consigli utili
Mai quindi conservare questo tipo di acqua per più di 24 ore. Se si supera questo limite, è consigliato quindi usarla per innaffiare le piante. O se non si dispone di piante, per lavare a terra, o per altre faccende domestiche. Così si eviterà in ogni caso uno spreco. Del resto lo si può fare facilmente, trattandosi di acqua di rubinetto e pertanto da una fonte che si ha sempre in casa. Basta raccogliere e poi consumare nell’immediato. Meglio usare bottiglie e borracce in plastica poiché le bottiglie in plastica sono certificate e garantite per un singolo uso dalla normativa.
I contenitori di vetro invece dovranno esser lavati periodicamente. In questi casi bisogna riempire il contenitore con acqua tiepida e aceto. Dopo aver agitato bene per alcune volte di fila, lo si lascia riposare per un’ora, dopodiché si procede al lavaggio con acqua e detergente per piatti. Laddove poi si tema comunque la fuoriuscita di residui, magari per problematiche temporanee della tubatura, si può ricorrere alle caraffe filtranti. Le stesse oltretutto rimuoveranno l’odore di cloro, ove presente.