Cure

Reflusso e gastrite, mangiare è diventato un incubo: una pianta può darti sollievo

Bruciore di stomaco – Fonte AdobeStock

Se a causa del reflusso gastroesofageo o della gastrite mangiare è diventato un incubo, sappi che una pianta può darti immediatamente sollievo.

I disturbi dell’apparato gastrico sono purtroppo oggi sempre più frequenti. Questo perché spesso dipendono anche da una condizione di ansia o stress psicologico che può irritare stomaco o addirittura intestino.

Fortunatamente ad oggi sono moltissimi i rimedi farmacologici che possiamo adottare in simili circostanze. È bene però tener presente che insieme ad essi possiamo optare anche per soluzioni naturali in grado di darci immediatamente sollievo.

Tra questi troviamo anche una pianta a quanto pare particolarmente consigliata in presenza di queste problematiche. Vediamo di cosa si tratta.

Problemi di reflusso e gastrite? Prova a trovare sollievo con questa pianta

Come anticipato, i problemi al tratto gastrointestinale sono oggi molto frequenti, soprattutto perché a causa del nostro stile di vita non è difficile imbattersi in cattive abitudini alimentari o consuetudini errate mentre mangiamo. Inoltre spesso anche l’ansia e lo stress possono favorire l’insorgenza di problematiche legate a questa parte del nostro corpo.

Fortunatamente di recente è stato scoperto che una pianta di nome Pueraria lobata – dalla quale si ricava una farina bianca chiamata kuzu – può essere di incredibile aiuto. Con questa pianta è possibile trovare sollievo in presenza della sintomatologia associata al reflusso gastrico e alla gastrite, di solito consistente in bruciore di stomaco e la risalita del prodotto gastrico lungo il tratto esofageo.

Rimedi per bruciore di stomaco – Fonte AdobeStock

Tutto quello che devi sapere sulla Pueraria lobata

Originaria del Giappone, ma coltivata anche in Cina e in America, questa pianta è stata studiata per confermare che può apportare enormi benefici agendo direttamente sui succhi gastrici ma anche grazie alla sua azione disinfettante e antinfiammatoria sulla nostra mucosa intestinale.

La farina su menzionata è ricavata dalle radici della pianta, la quale contiene circa 50 composti chimici. Tra questi anche gli isoflavoni, spesso utilizzati sia per il trattamento dei disturbi dati dalla menopausa ma anche per inibire la crescita delle cellule e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari o del diabete.

Per quanto concerne il suo utilizzo, possiamo utilizzarlo tranquillamente nella misura di 5-10 g per ogni 100 g di liquido per addensare sughi, gelati e dolci ma anche per dare una consistenza più cremosa alle zuppe e alle minestre. Infine si può far bollire anche direttamente nell’acqua, mescolandone un solo cucchiaino da caffè e aspettando che il composto diventi completamente trasparente prima di assumerlo.

Claudia Anania

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