Per i calciatori, professionisti e non, la lesione muscolare è davvero comune. Si tratta di qualcosa che non è assolutamente da trascurare. Vediamo tutto ciò che vi è da sapere al riguardo.
Quelli da lesione muscolare costituiscono il 30% circa sul totale degli infortuni nel calcio e il 16% in tema di lesioni acute. Le lesioni muscolari non sono da sottovalutare e avvengono soprattutto nell’ultimo quarto d’ora di allenamento o partita.
Questo perché i muscoli sono più tesi e affaticati in quel frangente di tempo. Nell’immediato quel che serve è una diagnosi che consenta di valutare la gravità della singola lesione e quindi sui tempi di recupero del caso specifico.
La prima cosa da analizzare sono i motivi dietro la lesione muscolare. In prima battuta, se vi sono state già in passato lesioni dello stesso tipo, è probabile che esse si verifichino ancora nell’ambito della medesima attività. Le ricadute sono la spiegazione dell’assenza dal campo di calcio nel 30% dei casi.
Una lesione può essere però determinata anche da squilibri di forza tra muscoli agonisti e muscoli antagonisti. Ma anche da stanchezza e stress, insufficiente riscaldamento pre-partita, allenamenti troppo intensi, insufficiente stabilità della colonna vertebrale, uno sbilanciamento nell’equilibrio, scarsa elasticità muscolare.
Da ultimo, si segnala altresì la predisposizione genetica. Per come è stato rilevato tra gli infortunati, sono anche presenti in determinati soggetti dei fattori genetici in grado di renderli maggiormente esposti a delle lesioni di questo tipo. A riguardo della diagnosi, ci si basa sull’ecografia, da compiere entro due o tre giorni in seguito alla lesione.
Se si vogliono maggiori dettagli, così da conoscere meglio i tempi di recupero, si consiglia invece una risonanza magnetica. Per avere le prime valutazioni su ciò che potrebbe essere, se lesione o meno, il medico osserverà se ci sono ematomi e al di là di questi, se vi sia dolore al momento in cui si esercita palpazione. Si confronteranno inoltre sia la forza che si riesce ad esercitare con la gamba infortunata, che le ampiezze articolari, sempre in relazione con la gamba esente da infortunio.
Il percorso riabilitativo avviene per gradi, sulla base delle prescrizioni. Nel corso del medesimo è assolutamente vietato fare ricorso a corticosteroidi o altri farmaci che eliminino il dolore. In quei casi, il giocatore riprenderà ad allenarsi come se nulla fosse, arrecando un grave danno alla lesione, la quale continuerà a peggiorare.
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