Il numero delle diagnosi di tumore è in aumento e un recente studio ha confermato quali sono gli elementi che ci espongono maggiormente al rischio.
Una dieta sana ed equilibrata è ovviamente la base per riuscire a ridurre il rischio di incappare in moltissime patologie. Questo soprattutto quando abbiamo a che fare con i tumori ovvero formazioni di cellule anomale in una specifica zona del nostro organismo.
Ci sono infatti dei cibi che da sempre gli esperti definiscono come uno dei fattori di rischio di questa particolare patologia. Come ha anche confermato un recente studio che si è concentrato su determinati tipi di molecole contenuti in certi prodotti industriali.
Facciamo dunque chiarezza su quale sia la categoria di prodotti presa in esame e come reagisce dunque il nostro organismo alla loro assunzione.
Da sempre gli esperti ribadiscono l’importanza di uno stile di vita sano, caratterizzato anche da un regime alimentare vario ed equilibrato in grado di prevenire numerose patologie come ipertensione, colesterolo e perfino il diabete. Un recente studio però ha voluto porre l’accento su un altro aspetto ovvero sui danni che alcuni ingredienti degli alimenti ultra-elaborati possono comportare al nostro organismo.
Sono stati dunque presi in esame prodotti confezionati come gelati, salumi, pasti preconfezionati ma anche patatine fritte, biscotti, pane in cassetta e perfino i cereali per la colazione. Durante il test sono stati presi in considerazione i dati sulle diete di oltre 200.000 cittadini del Regno Unito per verificare se i consumatori abituali dei prodotti su menzionati erano stati colpiti da patologie come il tumore.
Ovviamente i risultati non sono stati particolarmente incoraggianti. Nel periodo preso in esame dai ricercatori, circa 10 anno, la maggior parte delle persone che ha fatto affidamento su quella categoria di prodotti ha mostrato un rischio decisamente più elevato di incappare in una neoplasia.
Come si può immaginare, gli alimenti ultra-elaborati contengono ingredienti come conservanti, coloranti e altri prodotti chimici per poter prolungare la data di conservazione e per questo possono avere un impatto assolutamente negativo sulla nostra salute, come ha confermato uno degli autori principali dello studio Eszter Vamos.
Gli stessi ricercatori hanno infatti sottolineato con forza ancora una volta che sono necessarie delle riforme per disincentivare il consumo di questi alimenti e proteggere dunque la popolazione dal rischio di contrarre gravi patologie. In ogni caso è bene precisare che ancora, sulla base dei dati raccolti, non è ancora possibile dimostrare il nesso di causalità tra gli alimenti confezionati e il rischio di cancro. Sembra però evidente che ridurne il consumo possa avere importanti risvolti positivi sulla nostra salute.
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