Arriva una nuova minaccia sanitaria, dal momento che si è già verificato un preoccupante aumento dei casi: ecco si cosa si tratta.
La battaglia contro il Covid è ancora molto lunga e ogni giorno emergono nuove varianti che continuano a preoccupare gli esperti. Proprio in un momento così delicato, una nuova minaccia si sta affacciando sul panorama mondiale. Si tratta di una patologia che potrebbe avere anche delle conseguenze piuttosto gravi.
Di recente infatti è scattato l’allarme riguardo la Febbre della Valle, ovvero una malattia respiratoria che nei soggetti particolarmente fragili può addirittura comportare il decesso. Al momento si è rivelata piuttosto aggressiva e per questo gli esperti si sono messi subito al lavoro per capire meglio come contrastare questo agente patogeno.
Vediamo dunque da cosa è provocata questa nuova patologia e cosa sappiamo al momento sui sintomi manifestati.
Una nuova minaccia si sta abbattendo sugli Stati Uniti ovvero la Febbre della Valle. Una patologia che si sviluppa conseguentemente all’inalazione di spore fungine della famiglia delle Coccidioides (che si innalzano dal terreno). L’aumento dei casi, hanno fatto notare gli esperti, è dovuto prevalentemente al cambiamento climatico avvenuto nel paese ovvero l’innalzamento delle temperature e gli eventi estremi sempre più frequenti.
Al momento il fenomeno interessa prevalentemente gli Stati Uniti, ma la preoccupazione degli esperti è che il riscaldamento globale possa portare ad un’estensione anche ad altri Stati. Questi potrebbero essere dunque in pericolo perché scarsamente abituati a convivere con agenti patogeni e con i funghi che aggrediscono le vie respiratorie.
Solitamente i sintomi della febbre della Valle non sono particolarmente gravi e comprendono stanchezza, tosse, fiato corto, mal di testa, dolori muscolari, febbre, sudorazione notturna ed eruzioni cutanee. In genere i primi sintomi di manifestano entro le prime tre settimane dall’esposizione ed è necessario un ciclo di farmaci antifungini per poter contrastare la patologia.
Gli esperti hanno però sottolineato che alcuni soggetti, forse per predisposizione genetica ancora non meglio chiarita, possono presentare una sintomatologia particolarmente violenta. Nel 40% delle persone colpite purtroppo il fungo è particolarmente aggressivo e arriva a nutrirsi della loro carne aggredendo il cervello e il midollo spinale conducendo dunque alla morte. Gli ultimi dati provenienti dagli Stati Uniti parlano di circa 200 vittime l’anno a causa di questa patologia, per cui è bene prestare attenzione e non sottovalutare minimamente i sintomi.
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