Lotta al Parkinson, scoperta una nuova terapia farmacologica: “Ritarda la malattia di 6 anni”
Nella lotta al Parkinson è stata fatta una scoperta incredibile sui trattamenti: un farmaco potrebbe ritardare la malattia di 6 anni.
Ad oggi purtroppo è possibile fare ben poco per malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, per cui purtroppo non esiste una cura definitiva. Molti progressi però sono stati fatti in tema di prevenzione ma anche per quanto riguarda il rallentamento della progressione della malattia.
Proprio in tal senso arriva una notizia incredibile, ovvero la scoperta che un particolare piano terapeutico ha degli effetti incredibili sull’avanzata del Parkinson. A tal proposito, gli esperti parlano della possibilità addirittura che possa essere ritardata di ben 6 anni.
Lo ha rivelato un recente studio che ha preso come campione una fetta di pazienti che segue una particolare cura per un altro tipo di patologia, ma che hanno mostrato segnali positivi anche sotto il profilo dell’insorgenza della patologia neurodegenerativa.
Parkinson, cos’è e come si manifesta
Quando parliamo di malattie neurodegenerative ci riferiamo in particolare a patologie che comportano un’irreversibile perdita delle cellule neuronali e tra le più note di questa classe troviamo Alzheimer e Parkinson. Mentre la prima viene definita la “ladra di ricordi” perché compromette le facoltà cognitive e la memoria del soggetto colpito, la seconda provoca danni sotto un altro profilo.
I pazienti colpiti da questa malattia infatti accusano sintomi come progressiva rigidità muscolare accompagnata da tremore in stato di riposo. Questo può comportare a sua volta stato d’ansia accentuato e bradicinesia, ovvero difficoltà ad iniziare i movimenti con notevole influenza su equilibrio, postura e andatura.
Nei soggetti colpiti si evidenzia una degenerazione neuronale della sostanza nera, causato da una minor produzione di un neurotrasmettitore chiamato dopamina. Questa funge a tutti gli effetti da vero e proprio messaggero dei segnali utili per il funzionamento del corpo.
Avanzata del Parkinson rallentata grazie a questo farmaco, la scoperta dei ricercatori
Un recente studio ha però evidenziato che una speciale terapia, utile per la cura di un’altra patologia, sarebbe in grado di rallentare questo processo neurodegenerativo. Si tratta della cura anti-diabetica a base di metformina, utilizzato dunque per ridurre i livelli di glucosio nel sangue in associazione all’insulina.
Analizzando i dati di oltre 8.000 pazienti, gli esperti del Centro Parkinson e parkinsonismi dell’Asst Gaetano Pini-Cto di Milano hanno notato che i pazienti che assumono questa particolare classe di farmaci presenta un rallentamento nella manifestazione della patologia di circa 6 anni.
Si stima dunque che i pazienti diabetici predisposti al Parkinson abbiano una probabilità di sviluppare la patologia oltre i 66 anni, mentre nei soggetti che non assumono farmaci anti-diabetici solitamente i primi sintomi si presentano a 60 anni. Una scoperta che ha dell’incredibile, dal momento che oggi la metformina potrebbe essere dunque studiata per poter garantire ai soggetti predisposti alla malattia neurodegenerativa una migliore qualità di vita. Ovviamente andranno effettuati ulteriori test, ma le basi per una nuova cura sono interessanti.