Manila Nazzaro rivela ai fan di essere ricorsa alla carbossiterapia: un trattamento che può essere dannoso in alcune circostanze.
Sono moltissimi i trattamenti estetici a cui ricorrono le star per poter apparire sempre in forma smagliante e tra questi di recente ha preso piede in modo particolare la carbossiterapia. Si tratta di un modo per riuscire a contrastare i segni dell’età.
Di recente questa tecnica è sulla bocca di tutti perché anche l’amatissima vip del piccolo schermo Manila Nazzaro ha condiviso un contenuto social in cui accenna al fatto di essersi sottoposta a questo trattamento di bellezza.
Cerchiamo dunque di capire in cosa consiste e perché spesso gli esperti riferiscono che si tratta di una terapia che potrebbe essere non adatta a tutti.
Ognuno di noi ama prendersi cura del proprio aspetto e apparire sempre in forma smagliante eliminando a seconda delle possibilità i segni del tempo e gli inestetismi più imbarazzanti. Lo sa bene Manila Nazzaro, che in un certo senso lavora anche con la propria immagine e vuole dunque mostrarsi al proprio pubblico al massimo delle possibilità.
La vip del piccolo schermo infatti proprio di recente ha fatto parlare di sé perché si è sottoposta ad un trattamento chiamato carbossiterapia. Una procedura nata per contrastare i problemi vascolari che sfrutta l’anidride carbonica, la quale provoca la dilatazione delle arteriole e dei vasi che collegano queste ai capillari.
Oltre ad avere un effetto benefico in questo senso, aumenta anche il metabolismo cellulare e stimola l’attività dei fibroblasti, i quali sono responsabili delle produzione di collagene e acido ialuronico. Infine favorisce anche il drenaggio dei liquidi, permettendo dunque di “sgonfiarci”. Ovviamente è sempre bene affidarsi a degli esperti certificati, dal momento che si tratta di una sostanza potenzialmente tossica essendo a tutti gli effetti un prodotto di scarto della respirazione.
Bisogna dunque prestare moltissima attenzione a questa procedura, che avviene somministrando la sostanza per via sottocutanea. Questa procedura non solo non è adatta a tutti, ma può anche generare degli effetti indesiderati. I pazienti infatti vengono sempre avvertiti che durante il trattamento potrebbe sopraggiungere indolenzimento cutaneo e la comparsa di piccoli lividi dov’è avvenuta l’iniezione.
La procedura è invece del tutto sconsigliata in caso di insufficienza respiratoria, cardiaca o epatica a anche a soggetti che hanno problemi di ipertensione arteriosa o aritmie cardiache. Infine anche chi ha ricevuto un’anamnesi positiva in merito al rischio si sviluppare trombosi o tromboflebiti non dovrebbe assolutamente sottoporsi al trattamento.
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