Per quanto riguarda il trattamento dei tumori sono stati condotti enormi passi avanti e oggi è possibile trovare la giusta terapia in poco tempo.
Quando si ha a che fare con i tumori è essenziale intervenire tempestivamente e con la giusta terapia per essere sicuri di aumentare le probabilità di successo. Una situazione che purtroppo non sempre si rivela semplice da attuare, dal momento che purtroppo non è sempre facile capire quale sia il giusto trattamento da utilizzare.
In questo senso però di recente sono stati condotti enormi passi avanti e ad oggi è possibile riuscire a trovare il percorso terapeutico in molto meno tempo.
È stato infatti promosso un sistema digitale che può dimezzare i tempi di classificazione della neoplasia, permettendo dunque di intervenire tempestivamente sul “punto debole” del cancro.
Ancora oggi, nonostante i giganteschi passi avanti i condotti dalla medicina, spesso è piuttosto difficile riuscire a trattare i tumori in modo tempestivo soprattutto perché si ha una certa difficoltà nel trovare la giusta terapia per contrastare la patologia. Questa situazione è però destinata a cambiare nel giro di poco tempo grazie all’introduzione di un sistema di intelligenza artificiale noto come Sphinks.
Si tratta di un algoritmo che permette di analizzare in modo molto più veloce i tumori permettendo dunque di scovare in maniera tempestiva i “punti deboli” della neoplasia ed intraprendere il giusto percorso terapeutico in molto meno tempo.
Questo sistema di IA, messo a punto da una squadra internazionale guidata da un team italiano, punta all’ottenimento di una banca dati dove il sistema caricherà una vera e propria carta d’identità del cancro ottenuta sulla base dei dati raccolti dai casi precedenti. In questo modo gli oncologi potranno inserire i dati relativi al tumore del proprio paziente e trovare una corrispondenza sui farmaci più efficaci già utilizzati per trattare questo tipo di malattia.
Il sistema Sphinks è stato reso possibile grazie all’ausilio di organoidi, per mezzo dei quali è stato possibile analizzare tutte le caratteristiche “omiche” (ovvero i dati biologici) dei tumori come geni, proteine, lipidi e metaboliti. Grazie a queste informazioni è stato possibile individuare le chinasi bersaglio per poterli contrastare, ossia il trattamento a base di enzimi maggiormente utilizzato per attaccare le neoplasie.
L’algoritmo è stato messo a punto, come anticipato, da un’equipe internazionale guidato da ricercatori italiani provenienti dall’Università di Napoli Federico II. Questi hanno operato con il Sylvester Comprehensive Cancer Center, l’Università di Miami, la Sorbona di Parigi e la Columbia di New York.
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