L’OMS ha lanciato un allarme in merito a migliaia di decessi provocati da un’epidemia mortale con casi in costante aumento.
Sale la soglia d’allerta per le epidemie più gravi, come quella recentemente segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che sta provocando migliaia di decessi in una particolare zona del mondo, dove i casi sono in preoccupante aumento.
Si cerca dunque di portare attenzione su questa patologia mortale che ormai affligge da decenni alcuni paesi con conseguenze a dir poco allarmanti ma di cui purtroppo si parla decisamente poco. Ad oggi però la situazione è peggiorata a causa di diversi fattori, per cui l’OMS chiede di agire con nuove misure di prevenzione in grado di arginare il problema.
Vediamo dunque di quale malattia si parla e quali sono i dati diffusi dall’Organizzazione che hanno allarmato gli esperti.
Si torna a parlare di epidemie e in particolare quelle più gravi che ancora oggi provocano migliaia di decessi in alcune zone del mondo come il Malawi, alle prese da ormai ben 25 anni con il colera. Nell’ultimo anno la situazione è peggiorata ulteriormente e gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno dunque lanciato un allarme denunciando migliaia di decessi nel paese, per la precisione 37.000 casi e 1.210 morti.
Fino a poco tempo fa il paese era maggiormente colpito durante la stagione delle piogge, ovvero da novembre a maggio, ma ultimamente l’epidemia si è estesa anche nel periodo della stagione secca. A preoccupare maggiormente è un insieme di fattori, ovvero l’aumento dei casi da gennaio e una maggiore letalità dell’infezione che si aggiunge alla grande diffusione geografica che rende più difficile intervenire efficacemente.
Nonostante siano state rafforzate le misure di prevenzione nel paese, purtroppo il rischio di focolaio è molto alto sia a livello nazionale che regionale. A tal proposito, come riferisce l’ANSA, non sono state nemmeno raccomandate restrizioni per quanto riguarda gli spostamenti.
Il colera è un’infezione acuta dell’intestino che avviene in seguito al contagio di batteri della specie Vibrio cholerae che producono una potente tossina responsabile dei sintomi potenzialmente mortali della malattia. In genere il soggetto si ammala in seguito al contatto tra le feci e la bocca ma anche per via diretta in caso in cui si presentino scarse condizioni igieniche o se si assume acqua o cibo contaminati.
In genere i sintomi più comuni comprendono diarrea che porta ad una rapidissima disidratazione del soggetto, condizione che può diventare anche mortale. Si possono presentare inoltre anche vomito e inappetenza ma anche letargia, insufficienza renale e pressione bassa con battito cardiaco irregolare. Per curarla di solito si procede con un ciclo di antistaminici e la reidratazione del paziente, ma purtroppo in paesi come quelli del terzo mondo intervenire può essere decisamente più complesso.
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