Prevenire l’ictus, secondo uno studio è possibile: questi sintomi li puoi notare una settimana prima
Secondo un recentissimo studio è possibile prevenire l’ictus riuscendo a notare questi sintomi addirittura una settimana prima.
Uno degli eventi più difficili da prevedere è purtroppo l’ictus, ovvero l’interruzione del regolare afflusso di sangue al cervello. Ciò che rende difficile la prevenzione di questa patologia è che solitamente si presenta all’improvviso e non sono ravvisabili campanelli d’allarme – per quanto essendo noti i fattori di rischio è possibile intervenire correggendo le proprie abitudini.
Eppure secondo un recentissimo studio è in realtà possibile iniziare a notare prima alcuni segnali, addirittura una settimana prima che si manifesti a tutti gli effetti l’episodio, ovvero un piccolo disturbo molto simile all’ictus che precede quello più grave.
Esisterebbero dunque dei piccoli segnali che il nostro corpo ci invia e che potrebbero essere preziosissimi per poter intervenire prima che sia troppo tardi.
Ictus, fattori di rischio e manifestazione del disturbo cardiovascolare
Per ictus cerebrale intendiamo dunque una situazione in cui una delle arterie che conduce il sangue al cervello si rompe o viene chiusa da un coagulo, determinando l’interruzione brusca dell’afflusso e dunque dell’ossigeno necessario al funzionamento dei neuroni. Per questo le cellule, non ricevendo più i nutrienti necessari, iniziano ad andare in sofferenza e infine a morire.
Tra i fattori di rischio più noti che possono comportare l’insorgenza di questa gravissima patologia abbiamo l’aterosclerosi (ovvero un accumulo di grassi che contribuisce ad ispessire le pareti interne delle arterie). Proprio per questo è assolutamente essenziale tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue ma anche altri valori come glicemia e pressione sanguigna.
Ictus, quali sono i sintomi premonitori da non sottovalutare
Secondo un recentissimo studio pubblicato sulla rivista dell’American Academy of Neurology e, è possibile iniziare a notare i primi sintomi dell’ictus addirittura una settimana prima dell’attacco vero e proprio. Come spiegato dagli esperti che hanno lavorato a questo report, molto spesso i pazienti che manifestano questo tipo di problematica, una settimana prima hanno avuto in genere un attacco ischemico transitorio, un vero e proprio precursore dunque che dovrebbe metterci in allarme al fine di evitare un attacco acuto.
Per quanto riguarda invece la sintomatologia da tener presente quando si ha a che fare con un ictus, si può riassumere l’insieme dei campanelli d’allarme attraverso l’acronimo Be Fast – ossia Balance, Eyesight, Facial droop, Arm, Speech, Time. Nello specifico dunque si iniziano a manifestare perdita di equilibrio, cambiamenti a livello visivo (come visione offuscata o raddoppiata), asimmetria del volto con una paresi che può interessare solo una metà del viso, senso di debolezza agli arti superiori e difficoltà nel parlare. Per quanto riguarda l’ultima lettera, “time” si riferisce invece più che altro alla necessità di contattare tempestivamente i soccorsi.