Paura della Guerra, è allarme nei bambini: ecco cosa fare
Come affrontare l’ansia e la paura della guerra, specie con riferimento ai bambini?
Con il conflitto in Ucraina, dovuto all’attacco russo, ogni giorno passano immagini sui nostri schermi domestici di guerra e violenza.
La consapevolezza del conflitto che si sta consumando causa in molti di noi e soprattutto nei bambini, stati di ansia e paura, che dovrebbero essere gestiti. Ma il punto è: come fare?
La situazione attuale e la paura
La situazione attualmente vissuta è davvero tragica, sembra che l’uomo non impari dalla propria storia e ancora una volta la degenerazione in conflitto di tensioni politiche si è tramutata in realtà. Ciò che ci assale è la paura e un senso di impotenza, visto che non si può influire direttamente sugli esiti del conflitto.
Sottostare ad una situazione del genere crea in grandi e piccoli dei forti disagi. Quali sono quindi gli atteggiamenti da mettere in pratica? Innanzitutto evitare di essere “dipendenti” dalle news. Spesso si ha l’abitudine di seguire gli aggiornamenti, con una certa continuità, sui canali a tema, come se si dovesse essere informati minuto per minuto.
Come organizzarsi
Laddove si soffra di un tale turbamento, la prima mossa da compiere sarà cambiare abitudine in merito a tale atteggiamento. Senza isolarsi dal mondo, si può puntare sul seguire al limite in tre o quattro momenti della giornata le informazioni sulla situazione internazionale.
Occorre evitare di sottoporre anche la visione di certe immagini ai bambini, laddove presenti. Inoltre, per contrastare la sensazione d’impotenza, ci si chieda cosa si possa fare in relazione al conflitto, concretamente.
La chiave risiede nell’occuparsi anziché preoccuparsi di una determinata causa. I bambini hanno una sensibilità maggiore degli adulti che normalmente è un pregio ma nella situazione attuale può generare forte disagio. In molte scuole si è spiegato loro la natura del conflitto con parole e contenuti adatti a ciascuna età.
Occorre però evitare di stressare i bambini con i telegiornali e preferire qualcos’altro nel momento dei pasti, se si è soliti farsi compagnia con la televisione. Al bambino poi vanno date risposte: il silenzio non aiuterà e genererà dubbi ed ulteriori domande. I bambini che chiedono lo fanno per bisogno e quando gli argomenti sono delicati, le risposte dovranno esserlo altrettanti.
Molte famiglie hanno riscontrato cattivo riposo notturno accompagnato da incubi nei loro figli. È sempre consigliato farsi aiutare dal proprio medico di famiglia per un parere competente.