Il filler di recente ha spopolato, ma in realtà dovremmo prestare maggiore attenzione alle controindicazioni, ecco i 5 motivi per non farlo.
Ognuno di noi vuole sentirsi al massimo della forma – chiaramente però assecondando i propri canoni estetici e non quelli imposti dalla società – e per questo sempre più persone si rivolgono a trattamenti di bellezza per riuscire a migliorare alcuni piccoli difetti.
Tra le soluzioni che negli ultimi anni hanno maggiormente spopolato c’è senz’altro il filler, una tecnica che permette di alleviare i segni del tempo o ritoccare alcuni particolari di cui non siamo soddisfatti dando un tocco naturale e non esasperato.
Nonostante però sia così popolare e permetta di migliorare il nostro aspetto senza sembrare mai eccessivo, il filler ha delle controindicazioni a dir poco folli che dovremmo prendere in considerazione.
Innanzitutto è bene precisare che il filler è un trattamento – come suggerisce anche il nome (dall’inglese “to fill”) – che mira a riempire i vuoti dei tessuti permettendoci di appianare rughe ma anche di dare un volume maggiore a labbra e zigomi. Si tratta di una procedura che prevede delle piccole e rapide iniezioni di materiale che può essere sia di tipo biologico che sintetico.
Proprio per questo si divide in tre categorie, ovvero quello riassorbibile, semipermanente e permanente; la differenza, è sostanzialmente nella durata del trattamento, dal momento che quello biologico tende per l’appunto ad essere riassorbito e per questo dura circa 4-8 mesi – mentre il secondo (ottenuto con un composto solo parzialmente sintetico) ha una durata maggiore.
Dal momento però che nel caso del semipermanente e permanente sono presenti degli elementi non biologici, si può incorrere nel rischio di manifestazioni cutanee insolite e reazioni allergiche anche piuttosto gravi; proprio per questo ad oggi il più utilizzato è senz’altro quello a base di acido ialuronico (del tutto biologico), per quanto non sia del tutto privo di rischi. Vale la pena citare dunque i rischi che si possono correre nel caso di opti per questo tipo di trattamenti.
Come anticipato, ad oggi si tende ad utilizzare prevalentemente il filler a base di acido ialuronico che, essendo una sostanza prodotta anche dal nostro corpo, non presenta particolari controindicazioni. Nonostante ciò però, nei soggetti più sensibili, può dare origine a gonfiore e rossore nella zona trattata nonché la comparsa di lividi. Purtroppo non sono impossibili (per quanto rari) anche casi di rigetto soprattutto a causa delle sostanze agglutinanti utilizzate durante la preparazione.
In particolare si possono presentare infiammazioni della zona e perfino ascesso purulento che necessita di un’incisione e di un drenaggio ma anche l’uso di antibiotici. Si potrebbero anche manifestare problemi come granulomi se si utilizza la stessa fiala a distanza di settimane o se sono già stati fatti altri trattamenti nella zona. Per questo è essenziale fornire all’esperto che effettuerà la procedura tutte le informazioni su ciò che abbiamo usato in precedenza.
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