Massoterapia, in alcuni casi può essere dannosa: quando è assolutamente vietata
Non sempre la massoterapia è benefica per il nostro organismo e anzi al contrario può essere davvero dannosa, ecco quando è assolutamente vietata.
In genere si possono trarre enormi benefici dalla massoterapia, una procedura adottata dai fisioterapisti per riuscire ad alleviare il dolore alla schiena dei pazienti che presentano determinate caratteristiche.
Purtroppo però non è esattamente adatto a tutti e ci sono delle circostanze in cui è assolutamente vietato servirsene perché al contrario potrebbe essere piuttosto dannosa per il nostro organismo e dunque non contribuire a farci trovare sollievo.
Vediamo dunque in quali casi è consigliata e quando invece dobbiamo assolutamente evitarla ma soprattutto per quale motivo.
Massoterapia, a cosa serve questa tecnica terapeutica
Innanzitutto è bene precisare che con il termine massoterapia indichiamo genericamente qualunque tipo di massaggio di tipo terapeutico o preventivo per alleviare i dolori alla schiena allontanando la fatica ma soprattutto sciogliendo le contratture che si possono creare nella regione più vicina alla colonna vertebrale.
In genere il fisioterapista effettua una serie di manovre manuali per riuscire a rilassare la muscolatura ma anche tonificare i tessuti – a seconda del tipo di massaggio effettuato sul paziente. In definitiva comunque è grazie al calore generato dalle mani a contatto con la cute che il paziente riesce a trovare maggiore sollievo – anche se possono anche essere utilizzati degli strumenti specifici come gli IASTM (ovvero degli strumenti particolari che possono aiutare l’esperto nella manipolazione delle contratture).
Massoterapia, perché non è adatta a tutti
Benché sia più che evidente che la massoterapia sia una procedura in grado di dare enormi benefici, è necessario sottolineare che troppo questa tecnica non è adatta a tutti i soggetti e in modo particolare andrebbe evitata nel caso in cui si abbiano problemi come infiammazioni locali, alterazioni della pelle (come lividi o ferite) o problemi circolatori come la pressione alta.
Anche in caso di stato febbrile, di difetti di coagulazione sanguigna, di neoplasie e particolari condizioni di donne in stato interessante sarebbe meglio confrontarsi prima con il proprio medico per valutare se si può intraprendere un simile percorso terapeutico.
In tutti questi casi infatti, purtroppo, è possibile che la manipolazione effettuata dal fisioterapista possa avere un impatto negativo sia sulla circolazione ma anche sull’epidermide del paziente, per cui è bene rivolgersi sempre ad un esperto qualificato che sappia davvero valutare le condizioni del paziente attraverso un colloquio prima dell’inizio della terapia.