In caso di malattie cardiache è assolutamente vietato stressarsi, ma esiste un efficacissimo trucco per rilassarsi rapidamente.
La chiave per riuscire ad evitare gravissime conseguenze in caso di patologie cardiache è senz’altro agire sia sulla nostra dieta – evitando ad esempio cibi elaborati, grassi o snack – ma anche praticando attività fisica regolare.
Quello che però non tutti sanno è che in presenza di questo tipo di malattie è altrettanto essenziale anche riuscire ad allontanare lo stress e cercare di essere il più rilassati possibile. Certamente non è un’impresa facile, considerando i moderni stili di vita, ma è comunque possibile riuscire a mettere in pratica qualche trucco efficacissimo.
Lo ha rivelato un recente studio che ha analizzato le abitudini di una fetta molto particolare di pubblico, scoprendo qual è il modo migliore per allontanare le tensioni.
Quando si ha a che fare dunque con le malattie cardiache è quanto mai essenziale procedere con una dieta molto specifica – eliminando cibi grassi, ricchi di colesterolo o anche di zuccheri – e provando soprattutto a fare attività fisica regolare, anche leggera. Un fattore che però sottovalutiamo spesso è lo stress, un vero e proprio nemico del nostro benessere.
Secondo i dati scientifici riportati in più ricerche, è risultato evidente che l’amigdala potrebbe essere una delle strutture chiave che può collegare lo stress alle malattie di tipo cardiaco. In particolare si innescherebbero dei meccanismi collegati al sistema simpatico che avrebbero una grande influenza sulla pressione sanguigna ma anche sul restringimento dei vasi sanguigni. Inoltre in caso di stress si attiverebbe anche il midollo osseo, con conseguente rilascio di cellule infiammatorie che a loro volta comportano un’infiammazione aterosclerotica (che aumenta il rischio di placche e trombi).
Dal momento dunque che lo stress può innescare reazioni piuttosto gravi nel nostro organismo, gli studiosi hanno cercato di capire quali siano le pratiche più efficaci per riuscire a ridurlo e per farlo hanno analizzato i campioni di sangue di ben 37 monaci buddisti tibetani, che praticano la meditazione per 2 ore al giorno.
Oltre ad aver notato una differente composizione dei microrganismi che si trovano nell’intestino, è alcuni batteri presenti nel loro organismo erano associati ad un rischio minore di malattie mentali portando dunque alla conclusione che la meditazione può facilitare concretamente il benessere della nostra salute psicologica e dunque ridurre lo stress facilitando l’equilibrio del nostro sistema cardiovascolare.
Tuttavia i ricercatori hanno voluto precisare che saranno necessari ulteriori test, dal momento che il vantaggio dei monaci tibetani è anche quello di vivere ad alta quota, per cui la composizione dell’ambiente circostante è di gran lunga diverso dal nostro.
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