Si parla moltissimo di recente del digiuno intermittente e della regola magica definita “16-8” che permetterebbe di perdere anche 2kg a settimana.
Quando abbiamo a che fare con le diete che puntano al dimagrimento è sempre bene tener presente che il regime alimentare – seppur ipocalorico – deve essere completo di ogni nutriente e assolutamente equilibrata nelle porzioni.
Di recente però è diventata piuttosto nota e chiacchierata la tecnica del digiuno intermittente, ovvero che prevede la perdita di peso attraverso una rigida tabella che segue anche degli orari per la nutrizione e altri momenti di digiuno totale (anche abbastanza prolungato).
In particolare sembra che la tecnica più efficace sia quella della regola magica “16-8”, che sarebbe in grado di farci perdere fino a 2kg in una settimana. Vediamo di cosa si tratta.
Sembra insomma che in molti di recente abbiano sperimentato la tecnica del digiuno intermittente, che prevede degli orari molto rigidi per i pasti alternati a momenti – come del resto indica anche il nome – ad altri abbastanza prolungati di digiuno totale. In particolare sul web in molti hanno iniziato a scambiarsi consigli su quale sia la finestra temporale più adeguata per poter dimagrire velocemente ed è ben presto saltata fuori la regola delle “16-8”.
Come suggerisce la definizione stessa, il digiuno dovrebbe essere “inserito” dalle 16 alle 8 del mattino dopo – saltando dunque la cena. In questo modo, riferiscono gli utenti che hanno sperimentato, si riuscirebbero a perdere fino a 2kg a settimana. Per quanto riguarda invece cosa mangiare e quante calorie assumere durante i pasti effettuati, il tutto dipende dal tipo di attività che facciamo ogni giorno – quindi ritmi di vita ed eventuale allenamento in palestra. Ma è davvero sicura questa tecnica?
Come accennato, dunque, il digiuno intermittente non si basa tanto su cosa si mangia (per quanto deve trattarsi di un piano ipocalorico) ma quando si mangia programmando i pasti in modo da saltarne uno – e in particolare sembra che la soluzione più efficace sia eliminare la cena. Secondo diversi studi però questo regime non è assolutamente adatto a tutti e potrebbe altresì aumentare il rischio di sviluppare patologie croniche. Secondo i ricercatori infatti non consumare almeno 3 pasti al giorno (ovvero quelli principali) aumenterebbe il rischio di contrarre malattie cardiache piuttosto severe, in alcuni casi anche fatali.
Proprio per questo non è assolutamente indicata in caso non si goda di ottima salute e, in ogni caso, non può essere una soluzione a lungo termine ma piuttosto una terapia d’urto da mettere in pratica per un periodo di tempo abbastanza ristretto. Nello specifico, proseguono gli esperti, chi ha malattie cardiovascolari pregresse, diabete o altri disturbi metabolici dovrebbe assolutamente evitare di sottoporsi a questo tipo di dieta e provare piuttosto con un’altra di tipo metabolico.
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