Allarme Bambini, come diagnosticare la Balbuzie: ecco i sintomi
Presta moltissima attenzione alla balbuzie nei tuoi bambini, ecco i sintomi per poterla diagnosticare subito.
Ancora oggi consideriamo la balbuzie come un problema assolutamente isolato e poco frequente nei bambini, ma purtroppo gli ultimi dati hanno dimostrato con certezza che in realtà i soggetti colpiti sono addirittura in aumento.
Fortunatamente, come dimostrano anche le storie di moltissime star italiane e hollywoodiane (come il cantante Ed Sheeran o il conduttore Paolo Bonolis), è possibile risolvere il problema con una terapia specifica e, soprattutto, intervenendo rapidamente quando il bimbo è ancora molto piccolo.
Ma come fare per poter diagnosticare precocemente questo disturbo? Fortunatamente esistono dei sintomi molto specifici che possono aiutarci.
Balbuzie, cos’è e quali sono le statistiche sul disturbo
Per balbuzie si intendere un disturbo della fluenza verbale che si manifesta con un ritmo alterato della parola – che si presenta dunque frammentato a causa di alcuni arresti, ripetizioni e il prolungamento del suono. Non è però l’unico sintomo ravvisabile nel paziente, come ha confermato anche la dottoressa Valentina Letorio in una lunga intervista per Il Mattino. Sono infatti presenti anche problemi si natura motoria, comportamentale, cognitiva e psico-emotiva.
Nonostante, come anticipato, si pensi alla balbuzie come ad un fenomeno che riguarda e colpisce un numero piuttosto basso di persone, uno studio condotto presso l’Università dell’Illinois nel 2018 ha confermato che solo negli ultimi 10 anni il numero di soggetti colpiti è salito in maniera abbastanza allarmante e che ad oggi riguardi circa l’8% della popolazione mondiale; in particolare poi in Italia la percentuale di bambini colpiti è circa del 17%, per cui è essenziale capire quali siano i sintomi che si manifestano nei più piccoli.
Come capire se un bambino è colpito da balbuzie: i campanelli d’allarme
Abbiamo dunque accennato al fatto che la balbuzie sia in realtà un fenomeno molto complesso che ha un enorme impatto anche a livello emotivo. Ciò che purtroppo ne rende difficile la diagnosi nei più piccoli è il non riuscire a distinguere le prime difficoltà verbali ma, fortunatamente, esistono diversi campanelli d’allarme che possono permetterci di ottenere una diagnosi precoce. In particolare spesso i bambini sono preda di manifestazione di rabbia e ansia, per cui non è difficile notare che il piccolo cerchi di richiamare l’attenzione del genitore per far sì che intervenga aiutandolo nella conversazione.
Se dunque avete notato che il piccolo si agita, piange e si lascia andare ad episodi di rabbia incontrollata non riuscendo ad articolare al meglio le parole, è senz’altro il caso di rivolgersi ad un esperto che possa valutare la situazione. Fortunatamente infatti intervenendo precocemente – ovvero trattando il disturbo prima dei 7 anni di età – la terapia ha una percentuale di successo che arriva al 75%, con la possibilità dunque di riuscire ad aiutare il bambino a rendere più fluido il proprio linguaggio.