Di recente si è parlato molto di demenza frontotemporale, che purtroppo colpisce già a 45 anni: ecco i sintomi più gravi e allarmanti.
Quando si ha a che fare con patologie neurologiche purtroppo la situazione si complica perché non solo ad oggi non sono del tutto chiari i fattori di rischio di determinate patologie ma, soprattutto, non c’è una cura definitiva.
Tra le malattie di cui di recente si è parlato più spesso c’è indubbiamente la demenza frontotemporale – che proprio di recente ha colpito la star hollywoodiana Bruce Willis. Una patologia che purtroppo colpisce in giovanissima età – già a partire dai 45 anni – con sintomi abbastanza gravi.
Cerchiamo di capire in cosa consiste esattamente e soprattutto quali sono i sintomi che dovrebbero metterci subito in allarme.
Lo scorso anno i fan del cinema action sono stati sconvolti dalla notizia che l’amatissimo attore Bruce Willis era pronto a ritirarsi dal mondo dello spettacolo a causa delle sue condizioni di salute. Sulle prime è stato confermato che il motivo principale era l’afasia, ovvero una patologia che compromette la capacità di comunicare ma anche di comprendere.
Gli ultimi aggiornamenti sull’attore hanno però confermato che è stato colpito da demenza frontotemporale, ovvero una malattia neurodegenerativa che colpisce le aree frontali del cervello in varie forme. In genere, a differenza ad esempio dell’Alzheimer, questa patologia colpisce la capacità di linguaggio e le facoltà motorie più che la memoria, ma anche la capacità di giudizio e di apprendimento.
Ciò che preoccupa maggiormente gli esperti è che purtroppo questo tipo di demenza può colpire abbastanza precocemente, anche attorno ai 45 anni di età, pertanto è essenziale imparare a riconoscere i primissimi segnali per poter iniziare un percorso che possa rallentare la progressione della patologia o curare determinate manifestazioni.
Quando abbiamo a che fare con la demenza frontotemporale dunque è essenziale imparare a riconoscere i primissimi sintomi e, soprattutto, non confonderli con quelli dell’Alzheimer, per quanto siamo di fronte a due malattie neurodegenerative. In effetti fin dalle prime fasi il paziente può apparire disattento e avere anche difficoltà mnemoniche, ma in genere i disturbi colpiscono prevalentemente la socialità del paziente (ancor prima della capacità linguistiche).
In particolare però dobbiamo prestare attenzione alla capacità del paziente di comprendere le situazioni sociali, non riuscire a tener conto dei bisogni personali e altrui ma soprattutto nella riduzione dell’abilità di percepire le emozioni. Progredendo la malattia compromette anche la capacità di avere buone maniere in pubblico e seguire normali regole sociali, arrivando anche ad essere agitato, impulsivo ma anche piuttosto apatico. In presenza di questi segnali, dunque, non bisogna sottovalutare per nessun motivo il problema ed effettuare subito degli accertamenti.
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