Scadenze Prodotti, occhio alla nuova etichetta: addio date confuse
Arrivano finalmente le nuove etichette per la scadenza dei prodotti, da oggi possiamo dire addio alle date confuse.
Quando si ha a che fare con la data di scadenza di un alimento purtroppo spesso si fa confusione sia per la formula utilizzata – come il famoso “preferibilmente” – sia perché in effetti molto spesso i prodotti che acquistiamo hanno una “vita” più lunga di quanto riportato sulla confezione.
Non a caso negli ultimi anni, sia nell’ottica del risparmio ma anche di ridurre gli sprechi alimentari (purtroppo ancora oggi un problema enorme per moltissimi consumatori e supermercati), sono stati diffusi molti tutorial su come capire se ciò che abbiamo in frigo può essere consumato anche dopo la scadenza.
Per fortuna però questa situazione è destinata a cambiare molto presto, visto che sono state introdotte delle nuove etichette che ci permetteranno di non fare più confusione.
Arrivano le nuove etichette salva-sprechi, cosa sono e cosa riportano
Quante volte abbiamo trovato in frigo un prodotto scaduto il giorno prima, ci siamo fidati e assaggiandolo abbiamo scoperto che era ancora commestibile? Non è un caso, infatti che – nonostante le indicazioni riportate sull’etichetta – si siano diffusi a macchia d’olio moltissimi tutorial sul web per imparare a capire quanto possiamo “osare” e andare oltre la data di scadenza di un prodotto.
Per fortuna però da oggi non saremo più costretti ad utilizzare solo i sensi – che comunque rimangono lo strumento più affidabile in queste circostanze – ma saremo avvantaggiati anche dalle nuove etichette salva-sprechi proposte dall’Unione Europea che puntano ad un’iscrizione più chiara delle etichette – che spesso vengono fraintese a causa di diciture come “preferibilmente” o simili. Nell’ottica dunque di migliorare la comprensione della data di scadenza, l’UE propone di aggiungere la dicitura “Spesso buono oltre”.
Termine minimo di conservazione, quali sono i prodotti che possono essere usati oltre la data di scadenza
Se pensiamo al nostro Paese, la situazione sugli sprechi alimentari è davvero disastrosa – con 27 chilogrammi di cibo buttato ogni anno per persona. Una situazione che può essere facilmente ridotta con le nuove etichette proposte dall’Unione Europea – a loro volta ispirate ad un progetto chiamato too good to go, un’app che proponeva 10 milioni di prodotto ancora buoni anche dopo il termine minimo di conservazione.
In effetti alimenti come la carne in scatola, farina e cereali, pasta, riso e snack secchi possono essere consumati anche un mese oltre la data di scadenza (o addirittura 2 in alcuni casi). Chiaramente prima devono essere testati grazie ai nostri sensi, ma non è raro che i prodotti ben conservati possano facilmente essere consumati anche dopo l’effettiva scadenza riportata sull’etichetta. Perché, dunque, non precisarlo anche su quest’ultima?