Purtroppo l’emicrania è una patologia che può diventare cronica ma per fortuna esiste un rimedio del tutto impensabile davvero efficace.
Una condizione senz’altro invalidante, soprattutto per i sintomi che può comportare, al punto da impedirci di svolgere anche le più semplici attività quotidiane. Ciò che rende ancora più difficile la convivenza con questa patologia è soprattutto la difficoltà nel trattamento, per cui spesso le terapie più note non hanno particolari effetti.
Analgesici e triptati infatti non garantiscono una vera e propria cura definitiva e per questo negli anni gli esperti hanno studiato approcci diversi per poter ridurre gli episodi e migliorare la qualità della vita dei pazienti colpiti da questo disturbo.
La risposta infine è arrivata grazie ad un rimedio impensabile con un trattamento ciclico che permette di gestire meglio la convivenza con l’emicrania. Ecco di cosa si tratta
Quando abbiamo a che fare con l’emicrania si entra purtroppo in un tema piuttosto ampio e ancora oggi molto dibattuto dalla comunità scientifica. Il primo scoglio è nella natura stessa della patologia, dal momento che si tratta di un disturbo neurologico complesso ma anche multifattoriale.
Secondo gli esperti infatti perché si manifesti un simile attacco è essenziale una certa predisposizione, ovvero un cervello iper-attivo e ipersensibile, dunque incapace di filtrare in modo adeguato gli stimoli esterni. A questi però si possono aggiungere anche fattori ambientali, fluttuazioni ormonali e altre patologie come depressione e ansia.
Proprio per questo spesso la condizione diventa cronica, con episodi piuttosto frequenti che possono diventare del tutto invalidanti. Ciò che distingue l’emicrania dal mal di testa classico è innanzitutto il tipo di dolore solitamente originato in una sola metà della testa e caratterizzato da fitte acute e particolarmente intense. A questi si possono associare anche problemi come nausea e vomito ma anche sensibilità a suoni, odori e perfino alla luce. Inoltre molto spesso di manifestano visione offuscata e visualizzazione di flash scintillanti.
Nonostante siano stati individuati dei fattori di rischio piuttosto precisi, è bene sottolineare che ancora oggi le cause che scatenano l’emicrania non sono del tutto note e pertanto la cura di questa condizione diventa decisamente più ardua. Si procede generalmente con analgesici, antidolorifici e perfino i triptani, ma spesso il paziente non manifesta una resistenza a questi trattamenti e, soprattutto, sono in grado di alleviare il sintomo e non ridurre gli attacchi.
In tal senso però, e previa visita medica con uno specialista in neurologia (ancora meglio se all’interno di un centro specializzato in cefalea), è possibile ricorrere ad un trattamento molto particolare come le micro iniezioni di tossina botulinica nella zona della testa e del collo come spiegato di recente anche su Starbene dalla Dottoressa Serena Missori, specialista in endocrinologia, malattie del ricambio e nutrigenomica a Roma.
Il trattamento mira alla riduzione della trasmissione degli impulsi dolorosi attraverso un ciclo di terapia da somministrare ogni 3 mesi; se il paziente migliora si può anche pensare di allungare l’intervallo tra una serie di iniezioni e la successiva. Esiste però anche un’altra procedura, studiata ancora più di recente, ovvero l’intervento con anticorpi monoclonali che puntano al blocco dell’attività dell’enzima collegato alla calcitonina, coinvolta nella manifestazione degli attacchi emicranici.
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