Si torna a parlare del futuro degli automobilisti e del prossimo addio al GPL, un problema che ha gettato nel caos gli italiani.
Negli ultimi anni si è parlato molto spesso del destino degli automobilisti, soprattutto nell’ottica di un passaggio a mezzi di trasporto che siano meno inquinanti e a impatto ridotto dunque sull’ambiente – direzione che anche l’Italia ha cercato di seguire.
Nello specifico, poi, dall’inizio della guerra in Ucraina – con la conseguente crisi che ha toccato il gas – si è dibattuto a lungo della possibilità di aggirare il problema spingendo ancora di più verso la transizione ecologica.
Questo però cosa implica per gli automobilisti che ad oggi hanno fatto affidamento sui mezzi a GPL? Ecco cosa potrebbe succedere.
Fino a poco tempo fa le auto a gas e metano sembravano destinate ad essere una soluzione più che valida ma bisogna tener presente che, in primo luogo, la rete infrastrutturale ancora oggi non è adeguata a soddisfare le esigenze di chi è riuscito ad acquistare un modello GPL e che, in secondo luogo, ad oggi stiamo vivendo un periodo di forti rincari anche di questo materiale.
Già da tempo si aveva a che fare con costi piuttosto elevati e l’appena menzionata guerra in Ucraina non ha fatto che inasprire la situazione. In tutto ciò c’è un altro problema che non può essere ignorato, ovvero la volontà di bloccare a livello europeo la vendita di ogni modello di auto con motore endotermico – ovvero che non sia del tutto elettrica. Uno scenario complesso, soprattutto perché – oltre il costo davvero elevato di quest’ultime (dunque non alla portata di tutti) – per molti il gioco ancora non vale la candela anche in termini di prestazioni e costi.
Il futuro insomma sembra già scritto ed entro il 2035 è prevista la deadline per il blocco della vendita di auto con motore endotermico. Ad oggi però le auto elettriche sono molto costose e non alla portata di tutti – inoltre bisogna anche tener presente che non si tratta solo dell’acquisto iniziale ma anche le spese di manutenzione (come l’acquisto di una batteria) è davvero insostenibile per molti.
Ad oggi non esistono risposte certe in merito e il manager di Snam – il principale operatore a livello europeo nello stoccaggio di gas naturale – Daniele Lucà ha parlato della possibilità di iniziare a sfruttare una fonte del tutto rinnovabile come il biometano sia per quanto riguarda il trasporto dei camion ma anche della macchine. Siamo in un momento molto complicato, afferma il manager, ma non è escluso che il gas naturale possa ancora rappresentare una risorsa importante per la mobilità sul nostro territorio.
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