Se hai dolore alle ovaie presta massima attenzione a questi sintomi, possono essere pericolosissimi.
Non bisogna mai scherzare con la nostra salute e dovremmo sempre indagare in presenza anche del disturbo che consideriamo più banale, perché può nascondere un problema decisamente grave e di difficile risoluzione una volta complicato il quadro clinico.
Tra i sintomi che non dobbiamo mai prendere sotto gamba ci sono quelli che riguardano le ovaie e per la precisione il dolore insistente e intenso nella zona. Se in presenza di questo disturbo appaiono infatti anche altre manifestazioni è bene correre subito ai ripari facendo qualche accertamento.
Vediamo allora quali sono i sintomi che non dobbiamo mai sottovalutare quando abbiamo a che fare con il dolore in questa zona e che esami dovremmo assolutamente seguire.
Purtroppo il dolore alle ovaie è molto spesso sottovalutato, soprattutto perché si presenta abbastanza frequentemente in coincidenza con il periodo dell’ovulazione. Essendo dunque un sintomo così comune, molto spesso si tende a non indagare ulteriormente e a peggiorare il quadro clinico della paziente affetta dal disturbo.
In realtà, purtroppo, non è legato solo al ciclo mestruale e anzi può essere il primo campanello d’allarme di un grave problema. In particolare se associato anche a perdite vaginali – sia di muco ma anche di sangue – è quanto mai necessario consultare il ginecologo ed effettuare degli esami.
Potremmo infatti essere in presenza di gravidanza extrauterina o anche di aborto spontaneo nel caso di una donna che tenta di rimanere incinta. In via più generale però può caratterizzare la sindrome dell’ovaio policistico o problemi come endometriosi, infiammazione pelvica o la rottura di una cisti ovarica – che può degenerare in un tumore alle ovaie.
Come anticipato dunque in caso di dolore alle ovaie non bisogna temporeggiare e chiamare subito il ginecologo per fissare un appuntamento. In questi casi il primo passaggio da prendere in considerazione è infatti un esame obiettivo da questo tipo di specialista, che sarà in grado di valutare la necessità di altri tipi di approfondimenti.
In genere si procede con l’ecografia pelvica transvaginale o trans addominale, in modo tale da rilevare eventuali cisti ovariche o una forma tumorale di qualsiasi tipo (dunque benigna o maligna). Si può poi optare anche per una tac o risonanza magnetica per sciogliere eventuali dubbi del paziente o anche del medico che ci ha in cura e, in caso di un quadro clinico poco chiaro, in genere si opta per la laparoscopia, ovvero una tecnica chirurgica che prevede l’introduzione di un sondino con telecamera per diagnosticare ed eventualmente rimuovere le neoformazioni ovariche.
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